Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/293: differenze tra le versioni
Xavier121: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|286|{{Sc|una sbornia}}||riga=si}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
236 |
|||
a retta nessun altro? Ma, no, d’altra parte mi sembra impossibile; non può esser vero. Che ne penseranno al paese? Ci saranno sempre i colleghi che lasciai? Ma, no, ormai è troppo tardi; sarebbe inutile ch’io le scrivessi. |
|||
fBNA SBORNIA |
|||
a retta nessun ¿altro ? Ma, no, d’altra parte mi |
|||
Eppure i cinque anni passati con lei sono indimenticabili; e andrò qualche volta a rivederla. E se fosse moria, e se fosse malata? Quanta polvere, allora, su la campana di vetro, con quel passerotto mezzo sfondato dall’impagliatura, con le zampette sopra uno stecco a forcella, col piedistallo rotondo e nero. E il piccione morirebbe di fame? E il gallo scenderebbe nel cortile? Anche prima, quel salotto mi dava una sensazione di tristezza che durava lungo tempo: aveva qualche cosa di funebre e anche di sinistro, e dalle tende la luce diveniva dolorosa. Io aprivo subito le finestre perchè entrasse l’aria; ma il salotto rimaneva nondimeno sempre lo stesso. Non ci sono mai stato senza inquietudine, pur sentendo nelle altre stanze la signora Costanza. Ma qualche volta ne provavo un buon senso di pace; e mi veniva voglia di addormentarmici. |
|||
sembra impossibile; non può esser vero. Che |
|||
ne penseranno al paese ? Ci saranno sempre i |
|||
⚫ | |||
colleglli che lasciai i Ma, no, ormai è troppo |
|||
laudi; sarebbe inutile ch’io le scrivessi. |
|||
Eppure i cinque anni passali con lei sonjo |
|||
indimenticabili; e andrò quaiche volta a rive¬ |
|||
derla. E se fosse moria, e se folsse maiala ? |
|||
Quanta polvere,, allora, su la campana di ve¬ |
|||
tro, con quel passerotto mezzo sfondato dal¬ |
|||
l'impagliatura, con le zampelte sopra uno stec¬ |
|||
co a forcella, col piedistallo rotondo e nero. E |
|||
il piccione morirebbe di fame ? E il gallo scen¬ |
|||
derebbe nel cortile ? Anche prima, quel salotto |
|||
mi dava una sensazione di tristezza che durava |
|||
lungo tempo: aveva qualche cosa di funebre |
|||
ie anche di sinistro, e dalle leade la luce diveni¬ |
|||
va dolorosa, lo aprivo subito le finestre per¬ |
|||
chè entrasse l’aria; ma il salotto rimaneva non¬ |
|||
dimeno sempre lo stesso. Non ci sono mai |
|||
stato senza inquietudine, pur sentendo nelle |
|||
altre stanze la signora Costanza. Ma qualche |
|||
volta ne provavo un buon senso di pace; e mi |
|||
veniva voglia di addormeutannici. |
|||
⚫ | |||
Piè di pagina (non incluso) | Piè di pagina (non incluso) | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
<references/> |