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MIA MADltO
subire quel che voleva. Egli si metteva a gridarmi anche di lontano; perchè avevo la bazza lunga:
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subire quel che voleva. Egli si metteva a gri¬
Scucchia! Scucchia!
darmi aiiclie di lontano; perchè avevo la baz¬

za lunga:
Allora, se lo rincorrevo, siccome lo arrivavo sempre, si buttava subito in terra.
Scucchia! Scucchia!

Allora, se lo rincorrevo, siccome lo arrivavo
Anche lui m’era vicino di banco; e, quando il Mutti disse a quel modo, si mise a ridere perchè io lo sentissi. Si chiamava Pallucci, e aveva il viso d’un bamboccio di tre anni, con i capelli biondi e riccioli. Imparava tutte le parole oscene e diceva che gliele insegnavo io. Rubava i confetti alla drogheria di suo padre; ma se li voleva mangiare tutti per sè, negando di averli, se gliene chiedevamo, anche se poco prima ce li aveva fatti vedere.
sempre, si buttava subito in terra.

Anche lui m’era vicino di banco; e, quando
Allora un altro, un certo Buti che aveva sempre le tasche piene di spaghi, disse:
il Multi disse a quel modo, si mise a ridere

perchè io lo sentissi. Sì chiamava Paliucci, e
Fuori mi voglio divertire, quando vi picchierete!
aveva il viso d’un bamboccio eli tre anni, con i

capelli biondi e [riccioli. Imparava tutte le pa¬
Bastò questa specie di proposta, perchè non avessi più la pazienza di stare in scuola; e cominciai anch’io a mugolare con la bocca chiusa e a battere i piedi al banco.
role oscene c diceva clic gliele insegnavo io.

Rubava i confetti alla drogheria di suo padre;
ma se li voleva mangiare tutti per sè, negando
di averli, se gliene chiedevamo, anche se poco
prima ce li aveva fatti vedere.
Allora un altro, uu certo ÌButi che aveva
sempre le tasche piene di spaghi, disse:
Fuori mi voglio divertire, quando vi pic-
chicrete !
Bastò questa specie di proposta, perchè non
avessi più la pazienza di stare in scuola; e
cominciai anch’io a mugolare con la bocca chiu¬
sa e a battere i piedi al banco.
L’insegnante diceva che scrivessimo la nota
L’insegnante diceva che scrivessimo la nota
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