Rime (Stampa)/Rime varie/CCXCI: differenze tra le versioni

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<pages index="Stampa, Gaspara – Rime, 1913 – BEIC 1929252.djvu" include="172" onlysection="CCXCI" />
<poem>
Signor, s’a quei lodati e chiari segni
il vostro ingegno, i vostri studi e l’arte
v’hanno alzato, e ’l vergar di tante carte,
a’ quai s’alzâro i più chiari e più degni,
come poss’io, come i maggiori ingegni,
entrando in tanto mar con poche sarte,
quanto si vuol, quanto si de’ lodarte,
sì che di nostro dir tu non ti sdegni?
Certo il disire e debito mi sprona,
e via più la vostr’alta cortesia,
che talvolta di me pensa e ragiona.
Ma l’opra è tal, tal è la penna mia,
tal di voi parla e sente ogni persona,
che, credend’io d’alzar, v’abbasseria.
</poem>