Rime (Stampa)/Rime varie/CCLXXXVI: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: aggiustamento parametri
BrolloBot (discussione | contributi)
m Conversione proofread via bot
Riga 8:
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime varie|Rime varie]]<br/><br/>CCLXXXVI|prec=../CCLXXXV|succ=../CCLXXXVII}}
 
<pages index="Stampa, Gaspara – Rime, 1913 – BEIC 1929252.djvu" include="169" onlysection="CCLXXXVI" />
<poem>
Qual è fresc’aura, a l’estiv’ora ardente,
a la stanca e sudata pastorella,
qual è a chi dorme in riva erbosa e bella
il mormorar d’un bel cristal corrente,
qual di sol raggio in bel prato ridente
a fior che langue a la stagion novella,
qual certo porto a dubbia navicella,
ch’esce fuor di tempesta aspra e repente;
tal fu il vostro apparir gradito tanto,
Priuli nostro, a nostre luci meste,
e le rime ch’agli altri han tolto il vanto.
Quell’a noi stesse ne fu caro, e queste,
dopo il dipor del terren vostro manto,
ne faran chiare ovunque amor si deste.
</poem>