Rime (Stampa)/Rime d'amore/XCII: differenze tra le versioni

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<pages index="Stampa, Gaspara – Rime, 1913 – BEIC 1929252.djvu" include="58" onlysection="XCII" />
<poem>
Quasi quercia di monte urtata e scossa
da ogni lato e da contrari venti,
che, sendo or questi or quelli più possenti,
per cader mille volte e mille è mossa,
la vita mia, questa mia frale possa
combattuta or da speme or da tormenti,
non sa, lontani i chiari lumi ardenti,
in qual parte piegar ormai si possa.
Or m’affidan le carte del mio bene,
or mi disperan poi l’altrui parole;
ei mi dice: - Io pur vengo; - altri: - Non viene. -
Sia morte meco almen, più che non suole,
pietosa a trarmi fuor di tante pene,
se non debbo veder tosto il mio sole.
</poem>
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