Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/116: differenze tra le versioni

Accurimbono (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Accurimbono (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
 
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 25: Riga 25:




Sopra ogni altra, da gli Antichi Scrittori vien la Città d’Arimino celebrata: secondo che racconta {{Ac|Leandro Alberti|Leandro Alberti}}, nella {{TestoCitato|Descrittione di tutta Italia|descrittion d'Italia}}, e nell’{{TestoCitato|Raccolto istorico della fondazione di Rimino e dell’origine e vite dei Malatesti|Historie}} di quella {{Ac|Cesare Clementini|Cesare Clementini}}. Mà in questo pìcciol Trattato de’ luoghi, che nella Terra Senonia stan situati, allo stile Laconico appigliandomi non mi tratterrò à numerarli, e da gli encomi di Rimino, della sua Origine, e de gli suoi primi Autori à favellar passaremo: i quali non è dubbio (secondo {{Ac|Marco Porcio Catone|Catone}}, ed altri, che di quelli scrissero) fù il Libico Hercole con gli suoi Compagni Egittij; Però che havendo Hercole Re de’ Geti, saputa l’ingiusta, e cruda morte d’Osiride suo caro Genitore, che<section end="2" />
{{Capolettera|S}}opra ogni altra, da gli Antichi Scrittori vien la Città d’Arimino celebrata: secondo che racconta {{Ac|Leandro Alberti|Leandro Alberti}}, nella {{TestoCitato|Descrittione di tutta Italia|descrittion d'Italia}}, e nell’{{TestoCitato|Raccolto istorico della fondazione di Rimino e dell’origine e vite dei Malatesti|Historie}} di quella {{Ac|Cesare Clementini|Cesare Clementini}}. Mà in questo pìcciol Trattato de’ luoghi, che nella Terra Senonia stan situati, allo stile Laconico appigliandomi non mi tratterrò à numerarli, e da gli encomi di Rimino, della sua Origine, e de gli suoi primi Autori à favellar passaremo: i quali non è dubbio (secondo {{Ac|Marco Porcio Catone|Catone}}, ed altri, che di quelli scrissero) fù il Libico Hercole con gli suoi Compagni Egittij; Però che havendo Hercole Re de’ Geti, saputa l’ingiusta, e cruda morte d’Osiride suo caro Genitore, che<section end="2" />