Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/18: differenze tra le versioni

 
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istituto, annotammo appiè di pagina le lezioni della stampa da noi emendate<ref>A pag. 216, lin. 24, abbiamo corretto ''intieri'' della stampa in ''interi', e a pag. 225, lin. 5-6, ''intieramente'' in ''interamente'', non solo perchè ci autorizzavano a farlo l’autografo e il Volpicelliano, ma anche perchè a pag. 193, lin. 6, ''intieramente'', pur dato dalla stampa, è corretto in ''interamente'' nell’''Erratacorrige'' della stampa stessa. Così a pag. 95, lin. 31, abbiamo corretto ''medemo'' in ''medesimo'', a pag. 108, lin. 29, ''rassomigli'' in ''rassimigli'', e a pag. 124, lin. 5, ''quindeci'' in ''quindici'', con l’appoggio e dei manoscritti e dell’''Erratacorrige'' della stampa, che emenda in altri passi le stesse forme.</ref> indicando con la sigla ''s'' la stampa stessa, con ''A'' gli autografi, con ''B'' le copie contenute nel Volpicelliano A: soltanto avvertiamo che alcune forme le quali abbiamo avuto occasione di correggere molto spesso, non sono registrate appiè di pagina di volta in volta, ma, per maggior brevità, le indichiamo qui; e sono le seguenti: ''chiamarà, cominciaremo, bastarebbe'' e simili futuri e condizionali, corretti in ''chiamerà, cominceremo, basterebbe'' ecc.<ref>Alcuni di cosiffatti futuri e condizionali sono corretti già nell’''Erratacorrige'' della stampa. Era ben naturale, per contrario, che li conservassimo quando, come accade qualche volta soltanto nelle lettere del {{Sc|Velser}}, sono dati e dagli autografi e dalla stampa (cfr., per es., pag. 184, lin. 10 e 19).</ref>; ''commune, commodo'' e derivati, corretti in ''comune<ref>Però a pag. 98, lin. 26, abbiamo rispettato ''communicato'', in cui concordano i due manoscritti la stampa.</ref>, comodo'' ecc.; ''accioche, poiche, imperoche, siche, talche, eccettoche, purche, ancorche, benche, overo, sicome, giamai'', corretti in ''acciò che, poi che, imperò che, sì che, tal che, eccetto che, pur che, ancor che, ben che<ref>Le forme così staccate non sono costanti nell’autografo, ma però più frequenti che quelle congiunte e senza accento. Le forme congiunte e con l’accento non s’incontrano forse mai.</ref> o vero, sì come, già mai;'' e, aggiungiamo, ''co ’l, su ’l'', mutati in ''col, sul''.
18 AVVERTIMENTO.

istituto, annotammo appiè di pagina le lezioni della stampa da noi emendate ^^
Nella nostra edizione non mancano, come in qualcuna delle precedenti, le postille marginali che accompagnano il testo nell’edizione Romana: e quando queste postille indicano le faccio e i versi a’ quali si leggono, nelle edizioni Augustane e nella ristampa Romana, i passi delle scritture d’Apelle discussi nel testo, abbiamo distinto, seguendo anche in ciò il tipografo Romano<ref>Cfr. più sopra (pag. 13) la Prefazione ''Iacobus Mascardus Typographus Lectori S.''</ref>, col carattere tondo le citazione delle edizioni Augustane, col corsivo quelle della ristampa Romana. Alle une e alle altre stimammo poi necessario soggiungere le indicazioni (e furono poste tra parentesi quadre e in carattere più piccolo) delle pagine e linee corrispondenti nella nostra edizione: il che abbiamo fatto non solo nelle postille, ma anche ogni volta erano citate nel testo le edizioni delle scritture scheineriane.
indicando con la sigla s la stampa stessa, con A gli autografi, con B le copie

contenute nel Volpicelliano A: soltanto avvertiamo che alcune forme le quali
Con accurati facsimili riproducemmo i disegni delle macchie solari osservate
abbiamo avuto occasione di correggere molto spesso, non sono registrate appiè di
<ref follow="p17">dotti di false letture degli autografi stessi (per es., ''grave'' a pag. 183, lin. 4); ma non ritoccammo ciò che forse era stato cambiato da {{Sc|Galileo}} (vedi, per es., a pag. 184, lin. 14-15, e ivi nelle varianti), nè quelle forme che, comunque siano entrate, dovevano essere, per il {{Sc|Velser}} e per {{Sc|Galileo}}, egualmente buone, anzi forse migliori, di quelle che si leggono negli autografi (per es., a pag. 183, lin. 6, ''con la'' e, lin. 9, ''nuove''). Non occorre poi soggiungere che la lezione della stampa fu da noi rispettata anche in quei passi delle lettere del {{Sc|Velser}}, nei quali s’allontana dall’autografo per più gravi mutazioni od aggiunte, che risguardano il senso (cfr., per es., pag. 93, lin. 5-8 e lin. 14-16). Del resto, queste medesime lettere del {{Sc|Velser}} saranno ristampate conforme agli autografi nei volumi del Carteggio, al posto che cronologicamente loro spetta.</ref>
pagina di volta in volta, ma, per maggior brevità, le indichiamo qui ; e sono le
seguenti: chiamaràf cominciaremo, iastarebbe e simili futuri e condizionali, cor-
retti in chiamerà, cominceremo, basterebbe ecc. ^-^ ; commune, commodo e derivati,
corretti in comune ^^ comodo ecc.; accioche, polche, imperoche, siche, talché, eccettoche,
purché, ancorché, benché, overo, sicome, giamai, corretti in acciò che, poi che, imperò
che, sì che, tal che, eccetto che, pur che, ancor che, ben che ^*^ o vero, sì come, già
mai ; e, aggiungiamo, co % su 'l, mutati in col, sul.
Nella nostra edizione non mancano, come in qualcuna delle precedenti, le
postille marginali che accompagnano il testo nell' edizione Romana : e quando
queste postille indicano le faccio e i versi a' quali si leggono, nelle edizioni Augu-
stane e nella ristampa Romana, i passi delle scritture d'Apelle discussi nel
testo, abbiamo distinto, seguendo anche in ciò il tipografo Romano ^' col carat-
tere tondo le citazione delle edizioni Augustane, col corsivo quelle della ristampa
Romana. Alle une e alle altre stimammo poi necessario soggiungere le indica-
zioni (e furono poste tra parentesi quadre e in carattere più piccolo) delle pagine
e linee corrispondenti nella nostra edizione : il che abbiamo fatto non solo nelle
postille, ma anche ogni volta erano citate nel testo le edizioni delle scritture
scheineriane.
Con accurati facsimili riproducemmo i disegni delle macchie solari osservate
dotti di false letture degli autografi stessi (per es., stampa, è corretto in interamente nell' Erratacorrigc
grave a pag. 183, lin. 4); ma non ritoccammo ciò che della stampa stessa. Così a pag. 95, lin. 31, abbiamo
forse era stato cambiato da Galileo (vedi, per es., a corretto medemo in medesimo, a pag. 108, lin. 29, ras-
pag. 184, lin. U-15, e ivi nelle varianti), né quelle somigli in rassimigli, e a pag. 124, lin. 5, quindeci
forme che, comunque siano entrate, dovevano essere, in quìndici, con l' appoggio e dei manoscritti e del-
per il Velskr e per Galileo, egualmente buone, V Erratacorrige della stampa, che emenda in altri
anzi forse migliori, di quelle che si leggono negli passi le stesse forme.
autografi (per es., a pag. 183, lin. 6, con la e, lin. 9, -^ Alcuni di cosiffatti futuri e condizionali sono
nuove). Non occorre poi soggiungere che la lezione corretti già nell' Erratacorrige della stampa. Era ben
della stampa fu da noi rispettata anche in quei naturale, per contrario, che li conservassimo quando,
passi delle lettere del Velser, nei quali s' allontana come accade qualche volta soltanto nelle lettere del
dall' autografo per più gravi mutazioni od aggiunte, Velser, sono dati e dagli autografi e dalla stampa
che risguardano il senso (cfr., per es., pag. 93, lin. 5-8 (cfr., per es., pag. 184, lin. 10 e 19).
e lin. 14-16). Del resto, queste medesime lettere del ^^^ Però a pag. 98, lin. 26, abbiamo rispettato
Velser saranno ristampate conforme agli autografi communicato, in cui concordano i due manoscritti ^e
nei volumi del Carteggio, al posto che cronologica- la stampa.
mente loro spetta. '*^ Le forme così staccate non sono costanti
(1) A pag. 216, lin. 24, abbiamo corretto intieri nell' autografo, ma però più frequenti che quelle con-
della stampa in interi, e a pag. 225, lin. 5-6, intiera- giunte e senza accento. Le forme congiunte e con
mente in interamente, non solo perchè ci autorizza- l'accento non s'incontrano forse mai.
vano a farlo l' autografo e il Volpicelliano, ma anche (^^ Cfr. più sopra (pag. 13) la Prefazione laco-
perchè a pag. 193, lin. 6, intieramente, pur dato dalla bus Mascardus Ti/pographus Lectori S.