Canti (Leopardi - Donati)/V. A un vincitore nel pallone: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=100%|data=9 aprile 2007|arg=poesie}}{{opera
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|TitoloOpera=A un vincitore nel pallone
|NomePaginaOpera=A un vincitore nel pallone
|AnnoPubblicazione=1821
|TitoloSezione=
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▲}}<poem>
▲Di gloria il viso e la gioconda voce,
Garzon bennato, apprendi,
E quanto al femminile ozio sovrasti
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Quei che gli atleti ignudi e il campo eleo,
Che stupido mirò l'ardua palestra,
D'emula brama il punse. E nell'Alfeo
{{r|20}}Forse le chiome polverose e i fianchi
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Le riposte faville? e che del fioco
{{r|30}}Spirto vital negli egri petti avviva
Da poi che Febo instiga, altro che gioco
Son l'opre de' mortali? ed è men vano
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{{r|60}}Nostra vita a che val? solo a spregiarla:
Beata allor che ne' perigli avvolta,
Se stessa obblia,
Ore il danno misura e il flutto ascolta
Beata allor che il piede
{{r|65}}Spinto al varco leteo, più grata riede.
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