Elogio catodico del quotidiano/Introduzione: differenze tra le versioni

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'''''Introduzione'''''
 
Corpus della presente analisi vuole essere una riflessione su alcuni aspetti della gestione delle risorse umane nelle emittenti televisive locali e commerciali. L’argomento sarà affrontato, con particolare attenzione, da un lato alle possibilità di fare ricorso nelle produzioni televisive '''a forme di “User generated content”''', ossia di contenuto realizzato da persone non retribuite estranee all’emittente televisiva e dall’altro alla“competizione attraverso il capitale umano” vista in particolare '''nella fase di lancio di quelle che possiamo definire “nuove forme di televisione”.''' Entrambi gli argomenti saranno affrontati con il ricorso a una panoramica storica, partendo da un’analisi delle prime esperienze di televisione locale in Italia, Telebiella e Telealtomilanese/Antenna3 Lombardia<ref>Le emittenti TeleAltoMilanese e Antenna3 Lombardia vengono in questa tesi considerate con una logica di “Continuum” in quanto furono fondate dagli stessi promotori, in primis Enzo Tortora e Renzo Villa e si avvalsero della collaborazione di uno stesso gruppo di artisti e registi, tra cui Beppe Recchia e Cino Tortorella. Antenna 3 Lombardia nacque da una scissione di TeleAltoMilanese, riproponendo con gli stessi titoli programmi già andati in onda sulla vecchia emittente.</ref>. Già nei primi anni ottanta {{Ac|Umberto Eco|Umberto Eco}} commentando dalle colonne del settimanale L’Espresso<ref> Umberto Eco in “TV: La trasparenza perduta” in “Sette anni di desiderio” Bompiani, Milano, 1983, pagg.163-179 articolo originariamente pubblicato sul settimanale “L’Espresso” col titolo «Stravideo» n.4 del 30/1/1983. Il seguente articolo riprendeva alcuni concetti già anticipati dallo stesso Eco nell’introduzione al libro di M.Wolf “Tra informazione ed evasione, i programmi televisivi d’intrattenimento” ed. Rai-Eri, Roma 1981.</ref> il profondo rinnovamento del mezzo televisivo in seguito alla caduta del monopolio Rai ricorse all’uso del neologismo “Neotelevisione”, arrivando a scrivere:
 
''E questo avviene in modo eminente con l’arrivo delle emittenti private, salutate all’origine come garanzia di un’informazione più vasta, e finalmente “plurale”. La neotv indipendente (partendo dal modello statale di Giochi senza frontiere) punta la telecamera sulla provincia e mostra al pubblico di Piacenza la gente di Piacenza, riunita per ascoltare la pubblicità di un orologiaio di Piacenza, mentre un presentatore di Piacenza fa battute grasse sulle tette di una signora di Piacenza che accetta tutto pur di essere vista da quelli di Piacenza mentre vince una pentola a pressione.