Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/70: differenze tra le versioni

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La primaa impressione che provò nel rientrare nella casa paterna, fu di freddo; le stanze le parevano più grandi, più severe, più gelide, i mobili più oscuri: qualcosa di triste e di freddo come una prigione. Si era abituata all’azzurro infinito del mare, del cielo, delle montagne, al sole ardente, alla pianura selvaggia; ora il sole le sembrava tiepido, le sue montagne nere, la sua casa una prigione. Che contava più l’orto in confronto alla pianura della spiaggia? alla pianura immensa dell’orizzonte aperto e vastissimo? Le sembrò una derisione: non poteva andare più in là del cancello, i passi contati, il limite stretto. E poi quegli alberi dalle grandi ombre tremolanti! Lara odiava l’ombra; amava le macchie basse,
La prima impressione che provò nel rientrare nella casa paterna, fu di freddo; le stanze le parevano più grandi, più severe, più gelide, i mobili più oscuri: qualcosa di triste e di freddo come una prigione. Si era abituata all’azzurro infinito del mare, del cielo, delle montagne, al sole ardente, alla pianura selvaggia; ora il sole le sembrava tiepido, le sue montagne nere, la sua casa una prigione. Che contava più l’orto in confronto alla pianura della spiaggia? alla pianura immensa dell’orizzonte aperto e vastissimo? Le sembrò una derisione: non poteva andare più in là del cancello, i passi contati, il limite stretto. E poi quegli alberi dalle grandi ombre tremolanti! Lara odiava l’ombra; amava le macchie basse,