Qualunque dotto ingegno a lodar prende: differenze tra le versioni

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| Argomento =Sonetti
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}}
<poem>
 
{{Raccolta|Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte}}
Qualunque dotto ingegno a lodar prende,
Illustre {{AutoreCitato|Faustina Maratti|Aglauro}}, i tuoi gran pregi in parte,
Uopo ha di molta esperienza e d'arte:
Tanta e sì chiara in te virtù risplende.
 
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{{R|5}}Io, perocchè tant'alto non ascende
L'opera mia, non tento già lodarte
Se di te scrivo, ma fò noto in carte
Il buon voler che dentro me s'accende.
 
Nè sol l'omero mio vinto sarebbe
{{R|10}}Da sì gran peso, ma di lui, che tanto
Il Tosco stil col suo bel lauro accrebbe.
 
Chè non hai sol di bella Donna il vanto
Pari a colei che tanto ad Ilio increbbe:
Ma pari ancora a chi ne scrisse, il canto.
</poem>
 
[[Categoria:Sonetti]]