Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/170: differenze tra le versioni

{{RigaIntestazione||''Il sofista.''|159}}

<section begin="XXIII" />{{Sc|Teet.}} Benissimo.

{{Sc|For.}} Ma per altro ciò di cui anche allora era incerto, in quale delle due sia da porre il sofista, non posso neanche ora vederlo chiaramente; e davvero che questo è un uomo meraviglioso e difficilissimo da riconoscere, poichè anche ora bellamente e bravamente si è rifugiato dentro {{annotazione a lato|D}}ad una specie che non si sa come fare a investigare.

{{Sc|Teet.}} Si vede.

{{Sc|For.}} Ma mi assenti tu perchè sia persuaso, o è come un dirizzone che, per l’abito acquisito con questo nostro discorso, ti ha tratto ad assentire anche adesso?

{{Sc|Teet.}} Come e per che scopo hai detto questo?<section end="XXIII" />

<section begin="XXIV" />{{Centrato|{{larger|XXIV.}}}}

{{Sc|For.}} Davvero, caro mio, siamo in un’indagine {{annotazione a lato|E}}del tutto difficile. Perocchè questo apparire e sembrare ma non essere, e questo dire bensì qualche cosa, ma non dire il vero, tutto ciò fu sempre pieno di difficoltà e nel tempo passato ed anche ora. In che modo infatti chi afferma potersi dire o pensare che il falso esista davvero, quando afferma propriο<ref name="p170">ὅπως γὰρ εἰπόντα χρὴ ψευδῆ λέγειν ἢ δοξάζειν ὄντως εἶναι, καὶ τοῦτο φθεγξάμενον ἐναντιολογίᾳ μὴ συνέχεσθαι, παντάπασιν, ὦ Θεαίτητε, χαλεπόν. A levare</ref> questo, non abbia<section end="XXIV" />

{{ruleLeft|5em}}

<references/>[[Categoria:Pagine con testo greco]]