Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/333: differenze tra le versioni

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{{Pt|vano|adoravano}}; e l’oro significava il Sole, il rosso la Luna. <ref follow="pag315">{{Pt|Es-|}}{{spazi|3}}Quando l’Arcivescovo celebra le sacre funzioni, i Canonici portano la mitra, e non siedono più ne’ loro stalli del coro, ma

prendon posto in uno spazio semicircolare chiuso da balaustrato, che sta rimpetto all’altar maggiore, a cui il solo Arcivescovo debb’esser più vicino, come prima dignità della Chiesa. I canonici ufficiano nel Duomo, ma la loro Chiesa è quella di S. Restituta, la quale da tempo remotissimo è indipendente dall’Arcivescovo, che può soltanto visitarla, assumendo il carattere di ''Delegato Apostolico'', come ci ha detto il nostro Celano. In questa Chiesa si trovano i sepolcri de’ Canonici, e nella Sagrestia è l’archivio capitolare.<br />
vano; e T oro significava il Sole, il rosso la Luna. EsQuando
{{spazi|3}}Il nostro autore ha notato essere stati esaltati al Sommo Pontificato tre Canonici del Napolitano Capitolo, cioè Baldassarre Coscia che assunse il nome di Giovanni XXIII nell’anno 1410, Pietro
l’Arcivescovo celebra le sacre funzioni, i Canonici portano
Carafa detto Paolo IV nel 1555, che fu uno de’ fondatori de’ PP. Teatini; e Petrino Tomacello, detto Innocenzo IX nel 1591. Or da chiari scrittori patrï abbiamo che non fu Innocenzo IX bensì Bonifazio IX assunto al papato nel 1389, e prima di costui nel 1378 l’Arcivescovo di Bari di casa Prignano che assunse il nome di Urbano VI, e ciò comprova la celebrità de’ soggetti che vi hanno appartenuto, e che lo hanno in ogni tempo illustrato.<br />
la mitra, e non siedono più ne’ loro stalli del coro, ma
{{spazi|3}}Segue al Capitolo il Collegio degli ''Ebdomadarii'' qualificato per insigne dal Pontefice Benedetto XIII. Fu questo Collegio instituito
prendon posto in uno spazio semicircolare chiuso da balaustrato,
dal Vescovo S. Attanasio nel nono secolo, e precisamente, come si crede, nell’anno 850. {{AutoreCitato|Giovanni di Napoli|Giovanni Diacono}}, che in quel tempo compilò la cronaca de’ Vescovi della Chiesa napolitana, ed anche Pietro Suddiacono, che nello stesso secolo scrisse la vita del medesimo Santo, dicono che lo scopo dell’istituzione degli Ebdomadarï fu quello della celebrazione della Messa pubblica quotidiana, secondo il costume della Santa Romana Chiesa, per lo che volle loro assegnare i fondi pel necessario alla vita. Fra’ quali ne posseggono tuttavia uno di 73 moggia sopra Capodichino, che dopo
che sta rimpelto all’aitar maggiore, a cui il solo Arcivescovo
tanti secoli, è ancor chiamato ''Masseria di S. Attanasio'', perchè, da una iscrizione quivi esistente, rilevasi d’aver il Santo donato quel fondo a’ suoi Ebdomadarï.<br />
debb’esser più vicino, come prima digniià della Chiesa. I canonici
{{spazi|3}}Essi sono in numero di ventidue. Vanno al coro co’ Canonici,
ufficiano nel Duomo, ma la loro Chiesa è quella di S. Restiiuta, la quale da tempo remotissimo è indipendente dall’Arcivescovo, che può soltanto visitarla, assumendo il carattere di Delegato
</ref>
Apostolico, come ci ha detto il nostro Celano. In questa
Chiesa si trovano i sepolcri de’ Canonici, e nella Sagrestìa è l’archivio
capitolare.
11 nostro autore ha notato essere slati esaltati al Sommo Pontificalo
tre Canonici del Napolitano’ Capitolo, cioè Baldassarre Coscia
che assunse il nome di Giovanni XXIII nell’anno Ì4i0, Pietro
Garafa detto Paolo IV nel 1555, che fu uno de’ fondatori
de’PP. Teatini; e Petrlno Tomacello, detto Innocenzo IX nel 1591.
Or da chiari scrittori patri abbiamo che non fu Innocenzo IX bensì
Bonifazio IX assunto al papato nel 1589, e prima di costui nel
4578 r Arcivescovo di Bari di casa Prignano che assunse ii nome
di Urbano VI, e ciò comprova la celebrità de*soggetii che vi hanno
appartenuto, e che lo hanno in ogni tempo illustralo.
Segue al Capitolo il Collegio degli Ebdomadarii qualificalo p(!r
insigne dal Pontefice Benedetto Xlll. Fu questo Collegio inslituito
dal Vescovo S. Attanasio nel nono secolo, e precisamente, come
sì crede, nell* anno 850. Giovanni Diacono, che in quel tempo
compilò la cronaca de’ Vescovi della Chiesa napolitana, ed anche
Pietro Suddiacono, che nello stesso secolo scrisse la vita del medesimo
Santo, dicono che lo scopo dell’istituzione degli Ebdomadari
fu quello della celebrazione della Messa pubblica quotidiana,
secondo il costume della Santa Romana Chiesa, per lo che volle
loro assegnare i fondi pel necessario alla vita. Fra’ quali ne posseggono
tuttavia uno di 75 moggia sopra Capodichino, che dopo
tanti secoli, è ancor chiamato Masseria di S. Attanasio, perchè,
da una iscrizione quivi esistente, rileva&i d’aver il Santo donato
quel fondo a’ suoi Ebdomadari.
Essi sono in numero di vcniiduco Vj>nrio ai coro ro’ Cononici,