Teatro Historico di Velletri/Ville d'Antichi Romani: differenze tra le versioni

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Fra l'altre delitiose Ville v'è stata quella di Tarquinio Superbo, non sò se avanti, o doppo, che Sesto Tarquinio suo figlio commise quella dishonesta violenza con Lucretia, onde egli, et il Padre Rè, con tutta la Fameglia furono scacciati da Roma. Era situata nella contrada detta Carrara accennata di sopra, vicino al Tempio di Diana, e per l'antiche memorie, che si ritrovano alla giornata apertamente si conosce, che fosse bella. Vi fù ritrovata una Statua del detto Tarquinio Rè, qual hebbe l'Eminentiss. Scipione Borghese<ref>Il celebre cardinale, nipote di {{AutoreCitato|Papa Paolo V|papa Paolo V}}, collezionista d'arte, i cui tesori sono ora raccolti e visibili nell'altrettanto celebre ''Galleria Borghese'' a Roma.</ref>, et hora si conserva (per quanto intendo) trà le preggiate Antichità, ch'egli lasciat'habbia. E posseduto questo luogo dalla Fameglia Petrimarchi.
 
Ottone Imperatore<ref>L'imperatore Otone (32 - 69), morto in realtà, contrariamente a quanto afferma il Teoli, nell'antica ''Brixellum'', ovvero l'odierna Brescello, in provincia di Reggio Emilia.</ref> haveva la sua Villa vicino alla strada Romana, lontana un miglio dalla Città, e per ancora conserva il nome Colle Ottone<ref>Lungo l'attuale via Appia Vecchia (SS 7), tra Velletri e Lanuvio.</ref>, e vi si vedono rovine bellissime di Palazzo, con Archi, e pavimento à mosaico, che rappresentano à chi le contempla la magnificenza del luogo. In questa Villa il misero Imperatore havendosi data per se stesso la morte con due pugnali, comandò esser sepolto, così registra Tranquillo, ''Celeriter apud Veliternam (ita præceperat) funeratus''<ref>In realtà questa è una versione della ''Vita dei Dodici Cesari'' di Caio Svetonio Tranquillo non unanimamente accettata (''celeriter apud Veliternam (ita præceperat) funeratus''), come quella curata dall'umanista {{AutoreCitato|Egnazio|Giovanni Battista Egnazio}} del 1519. Ne sia riprova il fatto che nella versione più comunemente accettata dell'opera non si fa riferimento alcuno a questo passo, che ne risulta emendato (''et celeriter (nam ita præceperat) funeratus'').</ref>. E Giovanni Cuspiniano<ref>Johannes Cuspinian (1473 - 1529), uomo politico ed erudito austriaco al servizio dell'Imperatore Carlo V, fu autore di una storia degli imperatori romani dal titolo ''De Caesaribus'' pubblicata nel 1540, in cui abbraccia la tesi di Velletri come luogo di morte di Otone imperatore.</ref> descrivendo il modo, ch'egli tenne in darsi la morte, dice, ''Divisit pecuniam deindè domesticis, et cum duos Pugiones arripuisset, explorata utriusq. acie, alterum pulvino subdidit, quo post somnum se uno ictu infra lævam mammillam interfecit trigesimo octavo ætatis Anno, nonagesima quinta Imperii die apud Veliterna vulneratus''. Questo luogo è di bellissimo sito, et al presente è posseduto dalla Fameglia Toruzzi<ref>Antica famiglia patrizia di Velletri, a cui apparteneva Palazzo Toruzzi ancora visibile nella cittadina veliterna lungo Corso della Repubblica.</ref> Padroni di Torricchiola.
 
Non molto distante, in positura uguale, vi stà una proprietà del nostro Conv. di S. Francesco, detta Coscone, e vi si vedono ne' siti intorno molte rovine. In questo luogo vogliono alcuni, che vi stasse la Villa de' Cosconi Romani, che se bene questa Fameglia<ref>La ''Gens Cosconia'', come attesta giustamente lo stesso Autore, era di origine plebea, e nessuno dei suoi membri assurse mai alla carica del consolato. Il primo appartenente a questa famiglia è stato il pretore M. Cosconio che prestò servizio durante la Seconda Guerra Punica. Un Cosconio scrittore di epigrammi viene menzionato da Marziale in due suoi epigrammi. Un Gaio Cosconio, con la carica di pretore, si distinse nell'89 a.C. per aver condotto una spedizione romana contro il ribelle Mario Egnazio durante la cosiddetta ''guerra sociale'', scatenata dai popoli italici contro Roma che continuava a negare loro il diritto di godere della cittadinanza romana.</ref> era delle Plebee, nulladimeno era delle principali, come si puo argomentare da gl'officij, e gradi havuti nel governo della Repubblica, perche sono stati Pretori, Questori, Tribuni della plebe, Edili , e Tribuni militari, trà quali assieme con Marco Menio, vi fù Marco Cosconio, che morì in Benevento nella Guerra contro Cartaginesi, dice Livio.