Pagina:Michiel - Notizia d'opere di disegno, 1800.djvu/132: differenze tra le versioni

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<section begin="(15)" />{{Pt|vrebbe|Dovrebbe}} egli tenersi per Veneziano, secondo {{AutoreCitato|Battista Guarini (ca. 1435-1503)|Battista Guarino}}, il quale sopra una famosa scultura di lui, rappresentante Venere che percuote Amore, fece l’epigramma seguente, impresso con le altre Poesie sue Latine in Modena l’anno 1496; in cui a quale scultore si alludesse, nessuno lo ha mai dichiarato.
<section begin="(17)" />{{Pt|vrebbe|Dovrebbe}} egli tenersi per Veneziano, secondo {{AutoreCitato|Battista Guarini (ca. 1435-1503)|Battista Guarino}}, il quale sopra una famosa scultura di lui, rappresentante Venere che percuote Amore, fece l’epigramma seguente, impresso con le altre Poesie sue Latine in Modena l’anno 1496; in cui a quale scultore si alludesse, nessuno lo ha mai dichiarato.
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Signum Veneris Cupidinem verberantis.
Signum Veneris Cupidinem verberantis.
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Con lo stesso solo nome di Pirgotele chiamò questo artefice anche il Gaurico nel citato Dialogo sulla Scultura, mettendolo però fra li chiari scultori, appunto per quella sua Venere flagellifera: ''Clarus & ipse mastigophoro illa sua Venere noster Pyrgoteles'': dove ''noster'' è detto perchè doveva egli esser familiare agl’interlocutori del Dialogo, che in Padova tenuto si suppone. Ma lo Scardeone, senza dargli luogo nella classe degl’illustri artisti di sua patria, lo nomina come scultore prestantissimo, all’occasione di scrivere d’Ettore di lui figliuolo, persona di lettere; a cui in età fresca mancato di vita il padre fece un {{Pt|bu-|}}<section end="(15)" />
Con lo stesso solo nome di Pirgotele chiamò questo artefice anche il Gaurico nel citato Dialogo sulla Scultura, mettendolo però fra li chiari scultori, appunto per quella sua Venere flagellifera: ''Clarus & ipse mastigophoro illa sua Venere noster Pyrgoteles'': dove ''noster'' è detto perchè doveva egli esser familiare agl’interlocutori del Dialogo, che in Padova tenuto si suppone. Ma lo Scardeone, senza dargli luogo nella classe degl’illustri artisti di sua patria, lo nomina come scultore prestantissimo, all’occasione di scrivere d’Ettore di lui figliuolo, persona di lettere; a cui in età fresca mancato di vita il padre fece un {{Pt|bu-|}}<section end="(17)" />