Pagina:Svevo - La coscienza di Zeno, Milano 1930.djvu/320: differenze tra le versioni

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picavo e lottavo anche con una specie di affanno. Io ne ho di quegli affanni: respiro benissimo, ma contro i singoli respiri, perchè devo farli uno dopo l’altro di proposito. Ho la sensazione che se non stessi attento, morrei soffocato.
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picavo e lottavo anche con una specie di affanno. Io ne
A quell’ora avrei dovuto andare al mio ufficio o meglio a quello di Guido. Ma non era possibile di allontanarmi così da quel posto. Che cosa avrei fatto poi.
ho di quegli affanni: respiro benissimo, ma contro i sin¬

goli respiri, perchè devo farli uno dopo l’altro di pro¬
Ben dissimile era questa dalla giornata precedente! Almeno avessi conosciuto l’indirizzo di quel maledetto maestro che a forza di cantare a mie spese m’aveva portala via la mia amante.
posito. Ho la sensazione che se non stessi attento, mor¬

rei soffocato.
Finii col ritornare dalla vecchia. Avrei trovata una parola da mandare a Carla per indurla a rivedermi.
A quell’ora avrei dovuto andare al mio ufficio o me¬

glio a quello di Guido. Ma non era possibile di allon¬
tanarmi così da quel posto. Che cosa avrei fatto poi?
Ben dissimile era questa dalla giornata precedente! Al¬
meno avessi conosciuto l’indirizzo di quel maledetto
maestro che a forza di cantare a mie spese m’aveva por¬
tala via la mia amante.
Finii col ritornare dalla vecchia. Avrei trovata una
parola da mandare a Carla per indurla a rivedermi.
Già il più difficile era di averla al più presto a tiro.
Già il più difficile era di averla al più presto a tiro.

11 resto non avrebbe offerto delle grandi difficoltà.
11 resto non avrebbe offerto delle grandi difficoltà.

Trovai la vecchia seduta accanto ad una finestra del¬
la cucina, intenta a rammendare una calza. Essa si levò
Trovai la vecchia seduta accanto ad una finestra della cucina, intenta a rammendare una calza. Essa si levò gli occhiali e, quasi timorosa, mi mandò uno sguardo interrogatore. Io esitai! Poi le domandai.

gli occhiali e, quasi timorosa, mi mandò uno sguardo in¬
Lei sa che Carla ha deciso di sposare il Lali.
terrogatore. Io esitai! Poi le domandai:

Lei sa che Carla ha deciso di sposare il Lali?
A me pareva di raccontare lale nuova a me stesso.
A me pareva di raccontare lale nuova a me stesso.

Carla me l’aveva detta ben due volte, ma io il giorno
Carla me l’aveva detta ben due volte, ma io il giorno prima vi avevo fatta poca attenzione. Quelle parole di Carla avevano colpito l’orecchio e ben chiaramente perchè ve le avevo ritrovate, ma erano scivolate via senza penetrare oltre. Adesso appena arrivavano ai visceri che si contorcevano dal dolore.
prima vi avevo fatta poca attenzione. Quelle parole di

Carla avevano colpito l’orecchio e ben chiaramente per¬
La vecchia mi guardò anch’essa esitante. Certamente aveva paura di commettere delle indiscrezioni che avrebbero potuto esserle rimproverate. Poi scoppiò, tutta gioia evidente.
chè ve le avevo ritrovate, ma erano scivolate via senza

penetrare oltre. Adesso appena arrivavano ai visceri che
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si contorcevano dal dolore.
La vecchia mi guardò anch’essa esitante. Certamente
aveva paura di commettere delle indiscrezioni che a-
vrebbero potuto esserle rimproverate. Poi scoppiò, tutta
gioia evidente:
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