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Dal mare apparisce in forma d’un nobilissimo teatro,
Dal mare apparisce in forma d’un nobilissimo teatro,
<ref follow="pag50">{{Pt|gnò|assegnò}} un nobilissimo convento con una magnifica chiesa detta di ''S. Maria la Nova'' tutto per lui innalzato. All’aspetto australe di questo nobil tempio fu traslocata una vecchia porta che addomandarono ''Petruccia'', e di qui lungo il lido trovansi la ''Porta delle calcare'' dov’è S. Pietro martire, la ''Porta della Paya'' al capo occidentale del Pendino, presso il più recente ghetto degli Ebrei, essendo l’antico a S. Niccolò de’Caserti. Ancora, ad oriente della fontana Medusa rinviensi la Porta di ''Pizzofalcone'', appunto la dove Carlo fece diroccar l’antica torre napolitana, e giù al ''Mercato'' ricordasi la ''Porta del Moricino''. Da ultimo fu questo re che volle la prima volta lastricate le strade; usando a tal uopo le pietre rinvenute nella via Appia.<br />
gnò un nobilissimo convento con una magnifica chiesa della di
{{spazi|3}}Ma già il porto antichissimo di Napoli erasi renduto impratticabile per la copia del limo, di sassi e lapilli che il mare lasciava sopra la spiaggia, acquistando terra verso Pozzuoli. Onde che Carlo II al 1300 coll’opera di Marin Nassaro, Matteo Lanzalonga e Griffo Goffredo, dettero mano al Porto di ''mezzo'' ed usarono a questo fine lo spazio che corre da ''S. Onofrio de’ vecchi'' oltre ''piazza di Porto'' ed alzarono il nuovo faro a quel sito che anche a’ nostri di addomandasi della ''Lanterna vecchia'', proprio alle spalle della
iS". Maria la Nova luiio per lui innalzalo. All’asjDeito australe di
chiesa testè nominata. Questa opera alle antiche regioni ne aggiunse
questo nobii tempio fu traslocala una vecchia porta che addomandarono
due nuove, dette fin d’allora di ''Porta-nova'' e di ''Porto''. Le
Petruccia, e di qui lungo ìi lido trovansi la Porla delle
calcare dov’è S. Pietro martire, la Porta della Paya al capo occidentale
del Pendino, presso il più recente ghetto degli Ebrei, essendo
r antico a S. Niccolò de’Gaserti. Ancora, ad oriente della fontana
Medusa rinviensi la Porla di Pizzofalcone, appunto la dove Carlo
fece diroccar l’antica torre napolitana, e giù al Mercato ricordasi
la Porta del Moricino. Da ultimo fu questo re che volle la prima
volta lastricate le strade ^ usando a tal uopo le pietre rinvenute
nella via Appia.
Ma già il jiorto antichissimo di Napoli erasi renduio impratlicabile
per la copia del lìmo, di sassi e lapilli che il mare lasciava
sopra la spiaggia, acquistando terra verso Pozzuoli. Oade che Carlo
II al 4300 coir opera di Marin Nassaro, Matteo Lanzalonga
e Griffo Goffredo, dettero mano al Porto di mezzo ed usarono a questo
fine lo spazio che cane da S. Onofrio de’ vecchi ove piazza di
Porto y ed alzarono il nuovo faro a quel sito che anche a’ nostri
di addomandasi della Lanterna vecchia, proprio alle spalle della
chiesa testé nominala. Questa opera alle antiche regioni ne aggiunse
due nuove, dette fin d’allora di Porta-nova e di Porto. Le
ampliazioni di questo monarca non trovaron segno verso la marina.
ampliazioni di questo monarca non trovaron segno verso la marina.
A levante, a’iimili del Mercato presso lo sbocco del Lavinaro
A levante, a’limiti del ''Mercato'' presso lo sbocco del ''Lavinaro'' si cavò la porta che dicemmo di ''Pizzo falcone'' e fu detta ''Porta-Nuova''
e del ''Mercato;'' e lungo la linea meridionale troviamo a questi tempi notate la ''Porta-Portella'' alla Selleria, la ''Porta de’monaci'' agli Armieri, e la ''Porta dalle palme'', il sito della quale sin qui è sfuggito alle nostre indagini. Fu ricostruita la ''Porta delle calcare'' col nuovo nome di ''S. Pietro Martire'' della egregia chiesa che ivi presso Carlo fondò e dedicava a quel santo; e più sopra ritraevasi la ''Porta-Petruccio'' fin presso a ''Castelnuovo'', e se le apponeva il nome di ''Porta a Castello'', e delle ''Corregge'', così come si chiamava la prossima strada, che fu pure usata all’esercizio delle giostre. Allogavasi la ''Porta- Ventosa'' presso il palazzo del principe di
si cavò la porla che dicemmo dì Pizzo falcone e fu detta PortaNuova
Salerno Sanseverino, oggi tempio della ''Trinità Maggiore'', in quel</ref>
e del Mercato; e lungo la linea meridionale troviamo a
questi tempi notate la Porta- Por Iella alla Selleria, la Porta de monaci
agli Armieri, e la Porta dalle palme, il sito della quale sin
qui è sfuggilo alle nostre indagini. Fu ricostruita la Porta ddle
calcare col nuovo nome di S, Pietro Martire della egregia chiesa che
ivi presso Carlo fondò e dedicava a quel santo-, e più sopra rilraevasi
la Porta- Petruccio fin presso a Castelnuovo^ e se le apponeva
il nome di Porta a Castello^ e delle Corregge, così come si chiamava
la prossima strada, che fu pure usata all’esercizio delle giostre.
AHogavasi la Porta- Ventosa presso il palazzo del principe di
Salerno Sanseverino, oggi tempii» della Trinità Maggiore^ in quel