Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/30: differenze tra le versioni
mNessun oggetto della modifica |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 2: | Riga 2: | ||
La quinta ampliazione fu fatta da Guglielmo I. detto il Malo, il quale edificò il Castel di Capovana, dove ora sono i Regi Tribunali. Ridusse a forma di Castello l’isoletta del Salvatore, oggi dello dell’Uovo, e cinse la città di nuove |
La quinta ampliazione fu fatta da Guglielmo I. detto il Malo, il quale edificò il Castel di Capovana, dove ora sono i Regi Tribunali. Ridusse a forma di Castello l’isoletta del Salvatore, oggi dello dell’Uovo, e cinse la città di nuove |
||
<ref follow="pag20">{{Pt|tori|autori}} del porto di ''mezzo'' del ''Molo piccolo'' e del ''grande'', ne sono discordi le opinioni; poichè il Carletti ed il Romanelli attribuiscono il riempimento del porto di mezzo alla tempesta del 1343, il Summonte fa Carlo II. autore del Molo piccolo, mentre che il Sarnelli attribuisce al medesimo il Molo grande, ed il d’Ambra infine attribuisce la fondazione del Porto di mezzo a Carlo II., l’interrimento del medesimo alla tempesta disopra cennata, e quindi l’edificazione del Molo piccolo ai tempi medesimi, e quella del Molo grande, già in parte comincialo da Carlo II, ad Alfonso I. d’Aragona.<br /> |
|||
{{Pt|tori|autori}} del porlo di mezzo del Molo pìccolo e del grande, ne sono |
|||
{{spazi|3}}Queste sono in breve le principali opinioni de’ patrii topografi intorno ai porti della nostra città, ed alla regione ad essi circostante; opinioni che noi non crediamo poter quì minutamente esaminare perchè ci porterebbero assai lungi dal nostro argomento. |
|||
discordi le opinioni -, poiché il Carlettì ed il Romanelli attribuiscono |
|||
Ci basti solo accennare le principali ragioni, per le quali alcune delle surriferite opinioni ci son sembrale assai dubbie, ed altre affatto erronee, o prive di storico fondamento. E per vero che il mare avesse a’ tempi de’ Romani coperta tutta la parte bassa di Napoli, non ci par ben dimostrato nè dalla volgare tradizione che non è appoggiata ad alcuna testimonianza di antico scrittore, nè dai depositi di sabbia ed altri oggetti marini trovati sotto le fondamenta di alcune case nella strada di Porto e nella piazza del Mercato, i quali non pruovano altro se non se il parziale allontanamento del mare da quei luoghi, e le ampliazioni avute ivi dalla città in tempi a noi più vicini, e delle quali |
|||
il riempimento del I^orto di mezzo alla tempesta del 1345, |
|||
ci rimangono sicure memorie. Che anzi le varie reliquie de’ Romani edificii trovate assai sottoposte all’attual suolo della città, non che quelle rinvenute lungo il littorale nella strada degli ''Armieri'' a ''Portanova'', nel sito dell’antico sedile di ''Porto'', verso il porto ed il ''Molo piccolo'', e finalmente nell’angolo orientale del Cantiere della Darsena in siti assai sotto il presente livello del mare ci fan credere l’opposto e ci fan sospettare che tutti questi luoghi</ref> |
|||
il Summonie fa Carlo II. autore del Molo piccolo, mentre che il |
|||
Sarnelli attribuisce al medesimo il Molo grande, ed il d’Ambra |
|||
infine attribuisce la fondazione del Porto di mezzo a Cartoli., l’inlerrimento |
|||
del medesimo alla tempesta disopra cennata, e quindi |
|||
redificazione del Molo piccolo ai tempi medesimi, e quella del Molo |
|||
grande, già in parte comincialo da Carlo II, ad Alfonso I. d’Aragona. |
|||
^ |
|||
Queste sono in breve le principali opinioni de’ palriì topografi |
|||
intorno ai póni della nostra città, ed alla regione ad essi circostante |
|||
^ opinioni che noi non crediamo poter qui minutamente esaminare |
|||
perchè ci porterebbero assai lungi dal nostro argomento. |
|||
Ci basti solo accennare le principali ragioni, per le quali alcune |
|||
delle surriferite opinioni ci son sembrale assai dubbie, ed altre |
|||
affatto erronee, o prive di storico fondamento. E per vero che |
|||
il mare avesse a’ tempi de’ Romani coperta tutta la parte bassa |
|||
di Napoli, non ci par ben dimostrato né dalla volgare tradizione |
|||
che non è appoggiata ad alcuna leslimonianza di amico scrittore, né dai depositi di sabbia ed altri oggetti marini trovati |
|||
sollo le fondamenta di alcune case nella strada di Porto e nella |
|||
piazza del Mercato, i quali non pruovano altro se non se il parziale |
|||
allonlanamenlo del mare da quei luoghi, e le ampliazioni |
|||
avute ivi dalla citià in tempi a noi più vicini, e delle quali |
|||
ci rimangono sicure memorie. Che anzi le varie reliquie de’ Ro |
|||
mani edificii trovate assai sottoposte all’attuai suolo della citià, |
|||
non’che quelle rinvenute lungo il litlorale nella strada degli Armieri |
|||
a Portauova, nel sito dell’antico sedile di Porto, verso il |
|||
porto ed il Molo piccolo, e finalmente nell’angolo oriejimle del |
|||
Cantiere della Darsena in siti assai soUo il presente livello del mare |
|||
ci fan credere l’opposto e ci fan sospettare che tutti questi luoghi |