Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/29: differenze tra le versioni

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imperatori Greci ampliate, scorgendosi in molti antichi istromenti, che si conservavano nell’archivio di S. Sebastiano, che dal detto anno 565 fino all’anno 976 molti luoghi, che stavano fuori, si trovano incorporati dentro della città.
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<ref follow="pag20">{{Pt|fizio|edifizio}}, come noi pensiamo, perchè di opra laterica e diversa dalle altre vestigia di muraglie finora rinvenute, potrebbero benissimo attribuirsi ad una qualche murazione più vetusta.<br />
imperai ori idrecì ampliale, scorgendosi in molti anliclii islromenti, che si conservavano nell’archivio di S. Sebastiano,
{{spazi|3}}Passando infine al lato meridionale della nostra città, i patrii scrittori proseguono a fissare il circuito delle mura per sotto l’''Università'', ''S. Marcellino'', strada de’ ''Ferri vecchi'', ''Fontana de’serpi'' e ''S. Agostino'', tutti luoghi, dove alcuni residui di esse in grandi lastroni di pietre già furono osservati. Tutto il resto, che ora dal
che dal detto anno 565 fino all’anno 976 molli luoghi, che
lato suddetto al di là di questa linea si distende, credono essi, che fosse al tempo de’ romani occupato dal mare, e che tra ''S. Giovan Maggiore'', ed il ''Gesù vecchio'' si fosse allora aperto l’antico porto
stavano fuori, si trovano incorporati dentro della città.
di Napoli. In pruova dì questo lor sentimento adducono: 1. la denominazione di ''Porto'' che ha tuttora il luogo, ov’era l’antico sedile, e la regione circostante; 2. le reliquie di un antico edificio
fizio, come noi pensiamo, perchè di opra laierica e diversa dalle
trovate ai tempi del Celano dirimpetto la fontana di ''Mezzocannone'',
altre vestigia di muraglie finora rinvenute, potrebbero benissimo
e da lui credute avanzi di un fanale 3. alcuni anelli onde tener ligate le navi rinvenute nel secolo scorso sotto ''S. Marcellino''. Se non che alcuni, trovando molto angusto lo spazio che abbiam di sopra indicato pel porto di una città grandemente dedita ai traffichi ed in quel tempo assai famosa nelle cose di mare, ne hanno allargato i limiti da un lato, e lo fanno distendere fino al ''Molo piccolo'', come pensò il Romanelli, o anche fino a ''Buoncamino'', secondo opinava il Carletti. Soggiungono indi, che riempito questo antichissimo porto, un altro se ne fosse formato ne’mezzi tempi vicino S. Onofrio, ove un vicolo ebbe, ed ha tuttora il nome di ''Lanterna vecchia''. Dicono infine che essendo quest’ultimo divenuto anche insufficiente all’ancoraggio di molti navigli, ed al commercio della sempre crescente popolazione della nostra città, si fosse edificato il Molo che, a paragone dell’altro che seguitò ad usarsi pei piccoli bastimenti, si disse, e tuttavia si dice ''Grande'', come presso gli scrittori il secondo de’ porti sopra mentovati ebbe il nome di ''Mezzo''. Sull’epoca poi di questi interrimenti, sugli {{Pt|au-|}}</ref>
attribuirsi ad una qualche murazione più vetusta.
Passando infine al lato meridionale della nostra città, i palrii
scrittori proseguono a fissare il circuito delle mura per sotto VU*
niversità, S. Moireìlino, strada de’ Ferri vecchi, Fontana dé’serpi
e S. Agostino^ lutti luoghi, dove alcyni residui di esse in grandi
lastroni di pietre già furono osservati. Tutto il resto, che ora dal
lato suddetto al di là di questa linea si distende, credono essi,
che fosse al tempo de’ romani occupato dal mare, e che tra S. Giovan
Maggiore, ed il Gesù vecchio si fosse allora aperto Taniico porto
di Napoli. In pruova dì questo lor sentimento adducono: 1. la denominazione
di Porto che ha tuttora il luogo, ov’era T antico sedile, e la regione circostante •, 2. le reliquie di un antico edificio
trovate ài tempi del Celano dirimpetto la fontana di Mezzocannone^
e da lui credule avanzi di un fanale 5. alcuni anelli onde tener
ligate le navi rinvenute nel secolo scorso sotto S. Marcellino. Se
non che alcuni, trovando molto angusto lo spazio che abbiam di
sopra indicato pel porto di una città grandemente dedita ai traffichi
ed in quel tempo assai famosa nelle cose di mare, ne hanno
allargato i limili da un lato, e lo fanno distendere fino al Molo
piccolo, come pensò il UomaneHi, o anche fino a Biioncamino,
secondo opinava il Carlelii. Soggiungono indi, che riempito questo
antichissimo porto, un altro se ne fosse formato ne’mezzi tempi
vicino S. Onofrio, ove un vicolo ebbe, ed ha tuttora il nome
di Lanterna vecchia. Dicono infine che essendo quest’ultimo divenuto
anche insufficiente all’ancoraggio di molti navigli, ed al commercio
della sempre crescente popolazione della nostra città, si fosse
edificalo il Molo che, a paragone dell’altro che seguitò ad usarsi
pei piccoli bastimenti, si disse, e tuttavia si dice Grande, come
presso gli scrittori il secondo de’ porti sopra mentovati ebbe il
nome dì Mezzo. Sull’epoca poi di questi interrimenti, sugli au