Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/147: differenze tra le versioni

 
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Divellit ilia acuto sibi pondera silice.</poem></i>}}
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Misericordia! Ma lasciamo questi discorsi: legga la traduzione del VI carme che non è mutilato.
Misericordia! Ma lasciamo questi discorsi: legga la traduzione del [[Catullo e Lesbia/Traduzione/Parte seconda. Intima lotta ed aperti disdegni/8. A sè stesso - VIII Ad seipsum|VI carme]] che non è mutilato.
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E di quel che perduto ornai tu vedi,
E di quel che perduto ornai tu vedi,
Datti pur pace: per te già sereni
Datti pur pace: per te già sereni
Splenderò i giorni, quando tu ne givi</poem>}}
Splenderò i giorni, quando tu ne givi
Dove che ti traea quella si amata
Per noi Madonna, ch’altra non fia poi;
£ quivi tanti hei si fean trastulli,
Quanti a te ne piacea, nò ripugnante
Madonna vi trovavi....</poem>}}<!--versi dalla pag. seguente-->