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Nel 1452, per lo appunto, egli assumeva la direzione della zecca di Parma, dopo’ d’aver diretta per 7 anni quella di Ferrara e d’esser stato creato cittadino di Pesaro, allora signoria di Alessandro Sforza, fratello al duca di Milano.
Nel 1452, per lo appunto, egli assumeva la direzione della zecca di Parma, dopo’ d’aver diretta per 7 anni quella di Ferrara e d’esser stato creato cittadino di Pesaro, allora signoria di Alessandro Sforza, fratello al duca di Milano.
Egli era nato in Venezia da padre nativo di Ferrara, ma l’avo era Fiorentino, e da Firenze appunto esce il grande casato degli Alberti<ref>Nella illustrazione genealogica degli ''Alberti di Firenze'' del {{AutoreCitato|Luigi Passerini|Passerini}} (Firenze, Cellini, 1870, 8 vol.) non figura alcun Alberti di nome ''Gerolamo'' e neppure fra i molti nomi di quelli riseduti fra i Signori della Moneta di Firenze (cfr. il vol. II, pp. 59-80 con 2 tav. di monete).</ref>.
Egli era nato in Venezia da padre nativo di Ferrara, ma l’avo era Fiorentino, e da Firenze appunto esce il grande casato degli Alberti<ref>Nella illustrazione genealogica degli ''Alberti di Firenze'' del {{AutoreCitato|Luigi Passerini Orsini de' Rilli|Passerini}} (Firenze, Cellini, 1870, 8 vol.) non figura alcun Alberti di nome ''Gerolamo'' e neppure fra i molti nomi di quelli riseduti fra i Signori della Moneta di Firenze (cfr. il vol. II, pp. 59-80 con 2 tav. di monete).</ref>.


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