Pagina:Chi l'ha detto.djvu/101: differenze tra le versioni

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e si spiega la lacrimosa apostrofe del buffone Rigoletto, che alla figlia interrogante della madre risponde
e si spiega la lacrimosa apostrofe del buffone Rigoletto, che alla figlia interrogante della madre risponde
{{Cld|256|{{Spazi|10}}Deh non parlare al misero<br/>{{Spazi|8}}Del suo perduto bene....|''{{TestoCitato|Rigoletto}}'', melodr. di {{AutoreCitato|Francesco Maria Piave|{{Sc|F. M. Piave}}}}, mus. di {{AutoreCitato|Giuseppe Verdi|Gius. Verdi}}, a. I, sc. 9}}
{{Cld|256|{{Spazi|10}}Deh non parlare al misero<br/>{{Spazi|8}}Del suo perduto bene....|''{{TestoCitato|Rigoletto}}'', melodr. di {{AutoreCitato|Francesco Maria Piave|{{Sc|F. M. Piave}}}}, mus. di {{AutoreCitato|Giuseppe Verdi|Gius. Verdi}}, {{TestoCitato|Rigoletto/Atto primo/Scena nona|a. I, sc. 9}}}}


Da altre opere musicali del ''{{AutoreCitato|Giuseppe Verdi|Cigno di Busseto}}'' tolgo ancora queste citazioni di argomento analogo:
Da altre opere musicali del ''{{AutoreCitato|Giuseppe Verdi|Cigno di Busseto}}'' tolgo ancora queste citazioni di argomento analogo:
{{Cld|257|{{Spazi|2}}Addio del passato — bei sogni ridenti,<br/>Le rose del volto — già sono pallenti.}} che è la celebre romanza di Violetta morente nella ''{{TestoCitato|La traviata|Traviata}}'', parole di {{AutoreCitato|Francesco Maria Piave|{{Sc|F. M. Piave}}}} ({{TestoCitato|La traviata|a. III, sc. 4|La traviata/Atto terzo}});
{{Cld|257|{{Spazi|2}}Addio del passato — bei sogni ridenti,<br/>Le rose del volto — già sono pallenti.}} che è la celebre romanza di Violetta morente nella ''{{TestoCitato|La traviata|Traviata}}'', parole di {{AutoreCitato|Francesco Maria Piave|{{Sc|F. M. Piave}}}} ({{TestoCitato|La traviata|a. III, sc. 4|La traviata/Atto terzo}});


{{Cld|258|O dolcezze perdute! o memorie<br />{{Spazi|2}}D’un amplesso che mai non s’oblia!...|''{{TestoCitato|Un ballo in maschera}}'', parole di {{AutoreCitato|Antonio Somma|{{Sc|Antonio Somma}}}}, a. III, sc. 1}}
{{Cld|258|O dolcezze perdute! o memorie<br />{{Spazi|2}}D’un amplesso che mai non s’oblia!...|''{{TestoCitato|Un ballo in maschera}}'', parole di {{AutoreCitato|Antonio Somma|{{Sc|Antonio Somma}}}}, {{TestoCitato|Un ballo in maschera/Atto terzo/Scena prima|a. III, sc. 1}}}}
{{Cld|259|Ora e per sempre addio, sante memorie!|''{{TestoCitato|Otello}}'', dramma lirico di {{AutoreCitato|Arrigo Boito|{{Sc|Arrigo Boito}}}}, a. II, sc. 5}}
{{Cld|259|Ora e per sempre addio, sante memorie!|''{{TestoCitato|Otello (Boito)|Otello}}'', dramma lirico di {{AutoreCitato|Arrigo Boito|{{Sc|Arrigo Boito}}}}, {{TestoCitato|Otello (Boito)/Atto secondo/Scena quinta|a. II, sc. 5}}}}


Alla citazione del ''{{TestoCitato|Il cinque maggio|Cinque Maggio}}'' fatta poco sopra può ravvicinarsi la seguente del medesimo autore:
Alla citazione del ''{{TestoCitato|Il cinque maggio|Cinque Maggio}}'' fatta poco sopra può ravvicinarsi la seguente del medesimo autore:
{{Cld|260|{{Spazi|6}}Sempre al pensier tornavano<br/>{{Spazi|9}}Gl’irrevocati dì.|{{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|{{Sc|Manzoni}}}}, ''{{TestoCitato|Adelchi}}'', {{TestoCitato|Adelchi|coro dell’atto IV|Adelchi/Atto quarto/Scena I}}}}
{{Cld|260|{{Spazi|6}}Sempre al pensier tornavano<br/>{{Spazi|9}}Gl’irrevocati dì.|{{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|{{Sc|Manzoni}}}}, ''{{TestoCitato|Adelchi}}'', {{TestoCitato|Adelchi|coro dell’atto IV|Adelchi/Atto quarto/Scena I}}}}


La interpretazione di questi versi fu soggetto di lunga e ancora insoluta polemica fra coloro che intendevano per ''dì irrevocati'' i giorni felici del passato che non potevano più tornare, e gli altri che li spiegavano come memorie non richiamate nè desiderate perchè incresciose. Alcuni fra i principali articoli usciti in quella discussione nei giornali letterari italiani del 1886 e 1887 (ne conosco circa una trentina! tutti vollero dir la loro) furono riprodotti nel volume di {{AutoreCitato|Guido Mazzoni|Guido Mazzoni}}, ''{{TestoAssente|Rassegne letterarie}}'' (Roma, 1887).
La interpretazione di questi versi fu soggetto di lunga e ancora insoluta polemica fra coloro che intendevano per ''dì irrevocati'' i giorni felici del passato che non potevano più tornare, e gli altri che li spiegavano come memorie non richiamate nè desiderate perchè incresciose. Alcuni fra i principali articoli usciti in quella discussione nei giornali letterari italiani del 1886 e 1887 (ne conosco circa una trentina! tutti vollero dir la loro) furono riprodotti nel volume di {{AutoreCitato|Guido Mazzoni|Guido Mazzoni}}, ''Rassegne letterarie'' (Roma, 1887).