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specie molto rara in Francia, e difficilissima a trovarsi — a maggior onore di {{AutoreCitato|Prosper Mèrimèe|Prospero Mèrimèe}}.... Forse, sono geloso di Stendhal? Mi ha rubato la migliore freddura ateistica, proprio quella che avrei potuto far io: «l’unica scusa di dio è ch’egli non esiste».... E io stesso l’ho detto, non so in quale mio scritto: «Quale è stata finora |
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PERCHÈ SONO TANTO ACCORTO |
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specie molto rara in Francia, e difficilissima a trovarsi — a maggior |
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onore di Prospero Mé^jmée.... Forse, sono geloso di Stendhal? Mi |
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ha rubato la migliore freddura ateistica, proprio quella che avrei |
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potuto far io: « l’unica scusa di dio è ch'egli non esiste ».... E io |
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stesso l’ho detto, non so in quale mio scritto: < Quale è stata finora |
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Il più alto concetto della lirica me l’ha dato ''{{AutoreCitato|Heinrich Heine|Enrico Heine}}''. Cerco inutilmente nei secoli passati una voce altrettanto dolce e appassionata. Egli aveva quella divina cattiveria senza la quale non so immaginarmi la perfezione; poichè io apprezzo il valore degli uomini, delle razze, a seconda del grado in cui possono congiungere l’immagine di dio con quella del satiro. — E come scrive il tedesco! Un giorno si dirà che Heine ed io siamo stati di gran lunga i primi artisti della lingua tedesca, ad una distanza incalcolabile da tutto ciò che hanno fatto di lei dei semplici tedeschi.... |
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Il più alto concetto della lirica me l'ha dato Enrico Heine. Cerco |
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Col «Manfredi» di ''{{AutoreCitato|George Gordon Byron|Byron}}'' devo avere qualche affinità di sangue tutti gli abissi della sua anima li ho riscontrati anche nella mia; a tredici anni ero maturo per quest’opera. Io non ho parole, ho solo uno sguardo per coloro che davanti al «Manfredi» hanno il coraggio di pronunciare la parola «Faust». I tedeschi sono ''incapaci'' di concepire la grandezza: Schumann informi! Per un’intima rabbia contro questo sassone sdolcinato, ho composto una «Contro-Ouverture » al «Manfredi», di cui Hans von Bülow diceva che non aveva mai visto roba simile scritta su carta da Musica, che quella era una violazione d’Euterpe. |
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inutilmente nei secoli passati una voce altrettanto dolce e appas¬ |
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sionata. Egli aveva quella divina cattiveria senza la quale non so im¬ |
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Quando cerco la mia più alta ragione di stima per Shakespeare, trovo sempre soltanto quest’una: ch’egli ha concepito il tipo di Cesare. Cose simili non s’indovinano: lo si è o non lo si è. Il grande poeta attinge ''solo'' alla sua realtà, fino al punto ch’egli non può |
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maginarmi la perfezione; poiché io apprezzo il valore degli uomini, |
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delle razze, a seconda del grado in cui possono congiungere l’im¬ |
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magine di dio con quella del satiro. — E come scrive il tedesco! |
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Un giorno si dirà che Heine ed io siamo stati di gran lunga i primi |
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artisti della lingua tedesca, ad una distanza incalcolabile da tutto |
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ciò che hanno fatto di lei dei semplici tedeschi.... |
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Col Manfredi di Byron devo avere qualche affinità di san¬ |
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gue tutti gli abissi della sua anima li ho riscontrati anche nella mia; |
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a tredici anni ero maturo per quest'opera. Io non ho parole, ho solo |
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uno sguardo per coloro che davanti al «Manfredi » hanno il co¬ |
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raggio di pronunciare la parola Faust . I tedeschi sono incapaci |
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di concepire la grandezza: Schumann informi! Per un’ intima rabbia |
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contro questo sassone sdolcinato, ho composto una « Contro- |
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Ouverture » al < Manfredi », di cui Hans von Biilow diceva che |
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non aveva mai visto roba simile scritta su carta da Musica, che |
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quella era una violazione d'Euterpe. |
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Quando cerco la mia più alta ragione di stima per Shakespeare, |
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trovo sempre soltanto quest’una: ch’egli ha concepito il tipo di |
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Cesare. Cose simili non s’indovinano: lo si è o non lo si è. Il grande |
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poeta attinge solo alla sua realtà, fino al punto ch'egli non può |