Della architettura della pittura e della statua: differenze tra le versioni
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* {{testo|/Della architettura/Libro quarto – Cap. VIII}}
::De la conveniente muraglia de Porti, et de luoghi commodi per le Piazze ne le Città.
::De le Fortezze, et de le habitazioni che hanno a servire per i Re, et per i Signori, et de le loro differentie, et parti.
** {{testo|/Della architettura/Libro quinto – Cap. II}}▼
::Del Portico, Antiporto, Androne, Sala, Scale, Veroni, Vani, Porte di dietro, Ripostigli segreti, et Stanze nascose: et in quello che siano differenti le Case de Principi da quelle de privati; et de gli appartati, et insieme congiunti appartamenti del Principe, et de la sua Donna.
** {{testo|/Della architettura/Libro quinto – Cap. IV}}▼
De la ragionevole muraglia del Portico, Androne, Sale da State, et da Verno, de la Torre, et de la Fortezza, et de la proprietà de le Case Regali, et di quelle de Principi nuovi.
** {{testo|/Della architettura/Libro quinto – Cap. VI}}▼
::De la commoda muraglia, sito, et forzificamento d’una Fortezza o in Piano, o in Monte, et del ricinto, piano, mura, fossi, ponti, et torri di essa.
** {{testo|/Della architettura/Libro quinto – Cap. VIII}}▼
::De luoghi de la Fortezza, dove i Soldati hanno a far le guardie, et dove gli hanno a stare a combattere. De tetti di detta Fortezza, et come si debbino afforzificare, et de le altre cose necessarie a la Fortezza, e di uno Re, o d’uno Principe nuovo.
** {{testo|/Della architettura/Libro quinto – Cap. X}}▼
::Di che cose sia consertata la Republica: In che luogo, et in che modo debbino esser fatte le Case di quei, che governano le Republiche, et in che modo quelle de Pontefici. De Tempii principali, et de mediocri. De le Cappellette, et de Tabernacoli.
** {{testo|/Della architettura/Libro quinto – Cap. XII}}▼
::Che gli alloggiamenti de Pontefici sono i Chiostri; qual sia l’officio del Pontefice. Quante sieno le sorti de Chiostri, et dove s’habbino a collocare.
** {{testo|/Della architettura/Libro quinto – Cap. XIV}}▼
::De le Palestre, Studii, et Scuole publiche; Spedali da alloggiare, et da Infermi, cosi per li Maschi, come per le Donne.
** {{testo|/Della architettura/Libro quinto – Cap. XVI}}▼
::Del Palazzo principale, de Senatori, del Tribunale de le Sententie, del Tempio, et del Palazzo, dove si amministra Iustitia, et che cose vi stieno bene, et commode.
** {{testo|/Della architettura/Libro quinto – Cap. XVIII}}▼
::Che gli Alloggiamenti de Soldati per terra sono di tre sorti, et come e’ si debbono affortificare, et come altri altrimenti gli affortificano.
** {{testo|/Della architettura/Libro sesto – Cap. II}}▼
::De gli alloggiamenti per terra, et da starvi assai, et de la grandezza, de la forma, et de le parti di essi.
** {{testo|/Della architettura/Libro sesto – Cap. IV}}▼
::De le Navi, et parti loro; Et de gli Alloggiamenti Maritimi, et loro fortificatione.
** {{testo|/Della architettura/Libro sesto – Cap. VI}}▼
::De Commessarii, Camerlinghi, et Riscotitori publici; et di si fatti Magistrati; a quali bisogna fare il Granaio, la Camera del Comune, la Camera dell’Arme, il Mercato, gli Arzanali, et le Stalle; et de le tre sorte de le Prigioni, et del modo, luoghi, et forma loro.
** {{testo|/Della architettura/Libro sesto – Cap. VIII}}▼
::De li Edificii privati, et loro differentie: De la Villa, et de le cose da osservarsi nel collocarla, et murarla.
** {{testo|/Della architettura/Libro sesto – Cap. X}}▼
::Che le Case di Villa sono di due sorti: et del collocare tutte le loro parti commodamente appartenenti parte a gli huomini, parte a gli animali, parte a gli instrumenti, et parte a bisogni de le cose necessarie.
Che la industria del fattore di Villa si debbe essercitare tanto circa i Bestiami, quanto circa le Ricolte, et circa il far l’Aia.
::De la Villa de Padroni, et de le Persone nobili, et di tutte le parti sue, et del luogo loro commodo.
::Che differentia sia infra le case de la Villa, et quelle de la Città, de’ ricchi. Et che le case de manco ricchi si debbono assomigliare a quelle de più ricchi, secondo però le ricchezze loro. Et che si debbe murare per la state più che per l’inverno.
::De la difficultà, et de la ragione de l'impresa de l’Autore: donde e’ raccoglie quanto studio, fatica, et industria egli habbia posta in scrivere queste cose.
::De la bellezza, et de lo ornamento, et de le cose, che da esse procedono, et de le loro differentie, et che egli si debbe edificare con ragioni vere, et che sia il Padre, et lo Alumno de le Arti.
::Che l’Architettura cominciò in Asia, fiorì in Grecia, et in Italia è venuta a perfettione approvatissima.
::Che o da lo ingegno, o da la mano de lo Artefice si inserisce il decoro, et l’ornamento di tutte le cose: de la regione, et del sito, et di alcune leggi fatte da gli Antichi per cagione de Tempii, et d’alcune altre cose degne d’esser notate, ma difficili a credersi.
::Del ragionevole scompartimento, et dell’adornare le mura, et il tetto, et quale ardine, et modo si habbia a tenere nel mettere le cose insieme accuratamente.
::Con che modi le macchine, et i pesi de grandissimi sassi si muovino da luogo a luogo, o si sollievino in alto.
::De le Ruote, Perni, Stanghe, o Manovelle, Taglie, et de la grandezza, forma, et figura loro.
::De la vite, et de suoi pani: in che modo i pesi si tirino, si portino, et si spinghino.
::Che le corteccie, che si danno di calcina alle mura, debbono esser tre. Di che cosa si debbino fare, et a quel che ell’habbino a servire. De li intonichi, et de le lor varie sorti, et come si hà a ordinare la calcina per farli, et de le statue di basso rilievo, et de le pitture con che s’adornano le mura.
::Del modo del segare i Marmi, et che rena sia perciò migliore: De la convenienza, et differentia del Musaico di rilievo, et del Musaico piano, et de lo stucco con che si hanno a mettere in opera.
::De le coperture de tetti, et de le volte, et de lastrichi scoperti, che cuoprono gli edificii.
** {{testo|/Della architettura/Libro sesto – Cap. XII}}
** {{testo|/Della architettura/Libro sesto – Cap. XIII}}
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