Pagina:Vita di Dante, Petrarca e Boccaccio.djvu/115: differenze tra le versioni
Correzione via bot |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|||103}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
agli altri di che largheggiare. Il solo Petrarca dunque di questa grande, e quasi divina prerogativa adorno, primeggiò nell’una e nell’altra maniera di dire; onde in tanta onoranza venne presso tutti, che non più Francesco Petraca, ma Francesco Petrarca, amplificato il nome, dovunque si appellasse. I popoli un po’ più colti fra tutte le genti sembravano anco il nome di lui venerare. Il perchè gli Aretini, saputo ch’ei da Roma, ov’era stato a cagion del giubileo, movea verso Arezzo, per rivedere la cara sua terra natale, gli corsero incontro a calca avanti le mura della città con tanta universale allegrezza, che più non avrebbe potuto avvenire, siccom’ei in una delle sue lettere rammemora, per un Re, od un gran Principe. I Fiorentini benanche, i quali avean già relegato Petracca di lui genitore, rivocata la paterna condanna della relegazione, volentieri condonarono al figlio, uomo sì grande, e raro, tutte le magagne del padre; del qual benefizio tanto, e sì peculiare verso di sè, grazie rendendo al popolo di Firenze, una lettera di laudi, e ringraziamenti pienissima ne scrive (''{{sc|iv}}''). Inoltre illustri Principi indotti dall’ammirevole, e quasi incredibile fama delle sue virtù, sì riguardavano la persona di lui, che fra loro per averselo, quasi facevano a gara. Dappoichè il sommo Pontefice soventi volte per lettere chiamollo presso la santa Sede, promessigli spontaneamente alti gradi di dignità, se vi fosse venuto: chè quantunque la prima tonsura, come |
|||
io3 |
|||
agli altri di che largheggiare. Il «rio Petrarca dun- |
|||
que di questa grande, e quasi divina prerogativa |
|||
adorno , primeggiò nell’ uua e nell’ altra maniera |
|||
di dire ; onde in tanta onoranza venne presso |
|||
tutti, che non più Francesco Petraca , ma Fran- |
|||
cesco Petrarca, amplificato il nome , dovunque si |
|||
appellasse. I popoli un po’ più colti fra tutte le |
|||
genti sembravano anco il nome di lui venerare. |
|||
Il perchè gli Aretini , saputo eh’ ei da Roma , |
|||
ov* era stalo a ragion del giubileo , movea verso |
|||
Arezzo, per rivedere la cara sua terra natale , gli |
|||
corsero incontro a calci avanti le mura della cit- |
|||
tà con tanta universale allegrezza, che più non a- |
|||
vrehbe potuto avvenire, siccom’ ei in uua delle sue |
|||
Jettere rammemora, per un Re, od un gran Prin- |
|||
cipe. 1 Fiorentini henanche, i quali avean già relè- |
|||
gaio Petracca di lui genitore, rivocata la paterna |
|||
condanna della relegazione, volentieri condonarono |
|||
al tìglio, uomo si grande, e raro, tutte le magagne |
|||
del padre; del qual benefizio tanto, e si peculiare |
|||
verso di sé, grazie rendendo al popolo di Firenze, |
|||
una lettera di laudi, e ringraziamenti pienissima ne |
|||
scrive (ir). Inoltre illustri Principi indotti dall’am- |
|||
mirevole , e quasi incredibile fama delle sue vir- |
|||
tù , si riguardavano la persona di lui , che fra. |
|||
loro per averselo, quasi facevano a gara. Dappoi-, |
|||
chè il sommo Pontefice soventi volte per lettere |
|||
chiamollo presso la santa Sede , promessigli spon- |
|||
taneamente alti gradi di dignità , se vi fosse ve- |
|||
nuto : chè quantunque la prima tonsura , come |