Pagina:Le confessioni di un ottuagenario II.djvu/259: differenze tra le versioni
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riuscito in quei primi giorni. — Ma poi, — soggiunse egli, — non ci fu più verso ch’ella volesse ricordarsi di quei primi giorni d’ebbrezza. A Milano, a Firenze, a Roma mi seguì sempre muta, altera, insensibile; godendo delle mie smanie, rispondendo alle mie preghiere, alle minaccie con queste acerbe parole: — Mi son vendicata anche troppo! — Oh! quanto soffersi, Carlo! quanto soffersi! Ve lo giuro che foste vendicato anche voi! Pregava, supplicava, piangeva, faceva voti a Dio ed ai Santi, non mi riconosceva proprio più!... Perfino alla corruzione ricorsi, e tentai coll’oro la sua cameriera, una certa veneziana dalla quale non volle mai separarsi.... |
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— Chi? — esclamai io — come si chiamava? |
— Chi? — esclamai io — come si chiamava? |