Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/131: differenze tra le versioni

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{{ZbPensiero|3713/2}} Alla p. {{ZbLink|3622}}. L’idea è natura della quale esclude essenzialmente sí quella del piacere che quella del dispiacere, e suppone l’assenza dell’uno e dell’altro; anzi si può dire la importa; giacché questa doppia assenza è sempre cagione di noia, e posta quella, v’é sempre questa. <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|3714}} Chi dice assenza di piacere e dispiacere dice noia, non che assolutamente queste due cose sieno tutt’una, ma rispetto alla natura del vivente, in cui l’una senza l’altra (mentre ch’ei sente di vivere) non può assolutamente stare. La noia corre sempre e immediatamente a riempiere tutti i vuoti che lasciano negli animi de’ viventi il piacere e il dispiacere; il vuoto, cioè lo stato d’indifferenza<section end="3" />
{{ZbPensiero|3713/2}} Alla p. {{ZbLink|3622}}. L’idea è natura della quale esclude essenzialmente sí quella del piacere che quella del dispiacere, e suppone l’assenza dell’uno e dell’altro; anzi si può dire la importa; giacché questa doppia assenza è sempre cagione di noia, e posta quella, v’è sempre questa. <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|3714}} Chi dice assenza di piacere e dispiacere dice noia, non che assolutamente queste due cose sieno tutt’una, ma rispetto alla natura del vivente, in cui l’una senza l’altra (mentre ch’ei sente di vivere) non può assolutamente stare. La noia corre sempre e immediatamente a riempiere tutti i vuoti che lasciano negli animi de’ viventi il piacere e il dispiacere; il vuoto, cioè lo stato d’indifferenza<section end="3" />