Pagina:L'astronomo Giuseppe Piazzi.djvu/123: differenze tra le versioni

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La sua morte fu un avvenimento nel mondo scientifico, notata su' giornali e le effemeridi di quel tempo; ma, specialmente per gli amici e gli estimatori delle virtù, una perdita dolorosa e irreparabile. Nella sala dei papiri del museo borbonico, ora di Napoli, sotto un suo ritratto a olio, leggesi questo distico:
La sua morte fu un avvenimento nel mondo scientifico, notata su' giornali e le effemeridi di quel tempo; ma, specialmente per gli amici e gli estimatori delle virtù, una perdita dolorosa e irreparabile. Nella sala dei papiri del museo borbonico, ora di Napoli, sotto un suo ritratto a olio, leggesi questo distico:


<poem>''Hiiic coelo emerso Fernandum inscrivere divis,
<poem>''Hiiic coelo emerso Fernandum inscrivere divis,''
Et Cererem Siculis restituisse datimi est.''</poem>
''Et Cererem Siculis restituisse datimi est.''</poem>


Fu il Piazzi alto, diritto e magro della persona; fronte ampia assai e spaziose tempie; naso grosso, la bocca larga e mento sporgente in fuori; occhi piuttosto piccoli e neri, ma pieni di fuoco e lucidissimi, velati da ciglia sottili, angolose; e color della faccia rosso-sanguigno. Fermo di salute, parco ne' bisogni; vista un po' risentita negli studi, ma valida sino all'estremo.
Fu il Piazzi alto, diritto e magro della persona; fronte ampia assai e spaziose tempie; naso grosso, la bocca larga e mento sporgente in fuori; occhi piuttosto piccoli e neri, ma pieni di fuoco e lucidissimi, velati da ciglia sottili, angolose; e color della faccia rosso-sanguigno. Fermo di salute, parco ne' bisogni; vista un po' risentita negli studi, ma valida sino all'estremo.