Pagina:Rivista italiana di numismatica 1892.djvu/388: differenze tra le versioni

Nessun oggetto della modifica
Accurimbono (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
signoria di Fermo. Fu col Nunzio Pontificio in Francia e coll’ambasciatore Veneto a Costantinopoli: poscia entrò nella casa del Cardinale Borghese, che poi divenne Papa col nome di Paolo V. Da questo fu fatto cameriere segreto e Canonico di S. Maria Maggiore e tenuto caro sommamente tanto che ne ottenne molti favori e privilegi pel suo paese natale. L’ab. Evaristo Francolini raccolse alcune notizie intorno all’Uffreducci<ref>''Cenni biografici dell’Abbate Galeotto Uffreducci Fanese Canonico di S. Maria Maggiore in Roma'' di {{Sc|Evaristo}} ''Ab.'' {{Sc|Francolini}}, Fano coi tipi di Giovanni Lana 1857.</ref> senza però accennare affatto alla sua maggiore benemerenza verso la patria, quella cioè di avere ottenuta la costruzione del porto. Giova qui ricordare una curiosa leggenda tramandataci dal {{AutoreCitato|Francesco Gasparoli|Gasparoli}}<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Francesco Gasparoli|Gasparoli Francesco}}}}, ''Le glorie di Fano abbozzate negli illustri suoi Cittadini et esposte ai propri figli per emulazione e stimolo alla virtù''. Ms. nell’Archivio Municipale, Sez. Amiani N. 39, pag. 102.</ref>. Quando l’Uffreducci trovavasi a Costantinopoli un "Indovino arabo gli predisse che un cardinale, il di cui Arme era composto di un drago e di un’aquila, doveva esser Papa e far lui grande di ricchezza e di dignità: onde considerando che questi poteva essere il Cardinale Borghese pose ogni sua industria per entrare nella di lui corte, come gli sortì felicemente."
signoria di Fermo. Fu col Nunzio Pontificio in Francia e coll’ambasciatore Veneto a Costantinopoli: poscia entrò nella casa del Cardinale Borghese, che poi divenne Papa col nome di {{AutoreCitato|Papa Paolo V|Paolo V}}. Da questo fu fatto cameriere segreto e Canonico di S. Maria Maggiore e tenuto caro sommamente tanto che ne ottenne molti favori e privilegi pel suo paese natale. L’ab. Evaristo Francolini raccolse alcune notizie intorno all’Uffreducci<ref>''Cenni biografici dell’Abbate Galeotto Uffreducci Fanese Canonico di S. Maria Maggiore in Roma'' di {{Sc|Evaristo}} ''Ab.'' {{Sc|Francolini}}, Fano coi tipi di Giovanni Lana 1857.</ref> senza però accennare affatto alla sua maggiore benemerenza verso la patria, quella cioè di avere ottenuta la costruzione del porto. Giova qui ricordare una curiosa leggenda tramandataci dal {{AutoreCitato|Francesco Gasparoli|Gasparoli}}<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Francesco Gasparoli|Gasparoli Francesco}}}}, ''Le glorie di Fano abbozzate negli illustri suoi Cittadini et esposte ai propri figli per emulazione e stimolo alla virtù''. Ms. nell’Archivio Municipale, Sez. Amiani N. 39, pag. 102.</ref>. Quando l’Uffreducci trovavasi a Costantinopoli un "Indovino arabo gli predisse che un cardinale, il di cui Arme era composto di un drago e di un’aquila, doveva esser Papa e far lui grande di ricchezza e di dignità: onde considerando che questi poteva essere il Cardinale Borghese pose ogni sua industria per entrare nella di lui corte, come gli sortì felicemente."


L’Uffreducci istituì sei benefizi nella Cattedrale di Fano dove una iscrizione commemorativa posta sotto il suo ritratto a cura del nipote Giuseppe ne ricorda la vita e le larghezze. Morì nel 1643 e fu sepolto a Roma in S. Maria Maggiore, dove pure lo ricorda una iscrizione<ref>Ambedue queste iscrizioni sono riportate dal Francolini nell’opuscolo succitato e credo inutile riprodurle. Riporto invece l’iscrizione onoraria che lo ricorda nella Tav. VI, dell’''albo Albriziano chlta Colonia Fanese'' che conservo presso di me: ''Galeot. Uffreducci, post multa itinera cum nuncio apostolic. in Gallia, cum veneto oratore in Bizantio, inter primos cubicul. e numero participantium, D. Marie Majoris Basilicæ canonicus, patr. cathlis opt. mer. obiit Romae an. 1643 detatis anno 77.''</ref>.
L’Uffreducci istituì sei benefizi nella Cattedrale di Fano dove una iscrizione commemorativa posta sotto il suo ritratto a cura del nipote Giuseppe ne ricorda la vita e le larghezze. Morì nel 1643 e fu sepolto a Roma in S. Maria Maggiore, dove pure lo ricorda una iscrizione<ref>Ambedue queste iscrizioni sono riportate dal Francolini nell’opuscolo succitato e credo inutile riprodurle. Riporto invece l’iscrizione onoraria che lo ricorda nella Tav. VI, dell’''albo Albriziano chlta Colonia Fanese'' che conservo presso di me: ''Galeot. Uffreducci, post multa itinera cum nuncio apostolic. in Gallia, cum veneto oratore in Bizantio, inter primos cubicul. e numero participantium, D. Marie Majoris Basilicæ canonicus, patr. cathlis opt. mer. obiit Romae an. 1643 detatis anno 77.''</ref>.