Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/453: differenze tra le versioni
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<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|1914}}-->fanciullezza. Effetto ordinarissimo, che ciascheduno può notare in se e raccontare e sentirselo raccontare, come ho sentito io le mille volte, con un certo stupore di chi lo raccontava (14 ottobre 1821). <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|1915}} |
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{{ZbPensiero|1915/1}}Una cagione del piacere che produce la semplicità nelle opere d’arte |
{{ZbPensiero|1915/1}}Una cagione del piacere che produce la semplicità nelle opere d’arte o di scrittura, o in tutto ciò che spetta al bello; cagione universale e indipendente dall’assuefazione quanto al totale dell’effetto ed inerente alla natura del bello semplice; si è il contrasto fra l’artefatto e l’inartefatto o la perfetta apparenza dell’inartefatto. Contrasto il quale può essere, 1<sup>o</sup>, tra le altre bellezze e qualità dell’opera, che, stante la loro perfezione, non paiono poter essere inartefatte e la semplicità o naturalezza che tutte le veste e le comprende, la quale è, o pare, del tutto inartefatta; 2<sup>o</sup>, fra la stessa natura della semplicità e naturalezza che per se stessa par che includa lo spontaneo e non artefatto, e il sapere o accorgersi bene, com’é naturale, ch’essa, malgrado questa perfetta apparenza, è non per tanto artefatta e deriva dallo studio. Contrasto il quale produce la meraviglia che sempre deriva dallo ''straordinario'', <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|1916}} e dall’unione di cose o qualità che paiono incompatibili ec. Siccom’é il ricercato colla sembianza del non ricercato. Sottilissime, minutissime, sfuggevolissime sono le cause e la natura de’ piú grandi piaceri umani. E la maggior parte di essi si trova in ultima analisi derivare da quello che non è ordinario e da ciò appunto ch’esso non è ordinario ec. (14 ottobre 1821). La maraviglia, principal fonte di piacere nelle arti belle, poesia ec., da che cosa deriva ed a qual teoria spetta, se non a quella dello straordinario? |
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{{ZbPensiero|1916/1}} Molte parole che in una lingua sono triviali e volgari, molte applicazioni o di parole o di frasi che in quel tal senso sono ordinarissime nella lingua da cui<section end=3 /> |
{{ZbPensiero|1916/1}} Molte parole che in una lingua sono triviali e volgari, molte applicazioni o di parole o di frasi che in quel tal senso sono ordinarissime nella lingua da cui<section end="3" /> |