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legge fondamentale di {{AutoreCitato|Isaac Newton|Newton}}, ma lasciandone intatta la ''forma'', {{AutoreCitato|Pierre-Simon Laplace|Laplace}} fornì una teoria matematica della Capillarità, Biot si oeonpò di questioni ottiche e il {{AutoreCitato|James Clerk Maxwell|Maxwell}} dei gas.
legge fondamentale di {{AutoreCitato|Isaac Newton|Newton}}, ma lasciandone intatta la ''forma'', {{AutoreCitato|Pierre-Simon Laplace|Laplace}} fornì una teoria matematica della Capillarità, Biot si occupò di questioni ottiche e il {{AutoreCitato|James Clerk Maxwell|Maxwell}} dei gas.


Ben presto però si riconobbe (e già il {{AutoreCitato|Jean Baptiste Joseph Fourier|Fourier}} si era tenuto in disparte, con la sua teoria del calore, da una tale interpretazione di tutta la natura fisica) l’insufficienza dell’ipotesi delle forze centrali, o almeno la grave difficoltà che s’incontra a svolgerla nei suoi particolari; e allora, poiché essa aveva avuto sopratutto il merito di porre in luce alcuni ''principi'' generali che da essa discendono come conseguenze, i fisici vennero tratti a lasciar cadere l’ipotesi iniziale assumendo addirittura come ''postulati'', e non più come teoremi, i principi suddetti.
Ben presto però si riconobbe (e già il {{AutoreCitato|Jean Baptiste Joseph Fourier|Fourier}} si era tenuto in disparte, con la sua teoria del calore, da una tale interpretazione di tutta la natura fisica) l’insufficienza dell’ipotesi delle forze centrali, o almeno la grave difficoltà che s’incontra a svolgerla nei suoi particolari; e allora, poiché essa aveva avuto sopratutto il merito di porre in luce alcuni ''principi'' generali che da essa discendono come conseguenze, i fisici vennero tratti a lasciar cadere l’ipotesi iniziale assumendo addirittura come ''postulati'', e non più come teoremi, i principi suddetti.
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Ora attraverso il bel quadro tracciato dal nostro A. ci sembra importante di mettere in luce una conseguenza importante, d’ordine logico, cioè che la deduzione appare nello sviluppo della scienza non soltanto come mezzo di verifica delle premesse supposte, ma anche come un mezzo di trasformazione di queste, cioè come un momento di quel processo induttivo che ci spinge ognora verso ipotesi più generali.
Ora attraverso il bel quadro tracciato dal nostro A. ci sembra importante di mettere in luce una conseguenza importante, d’ordine logico, cioè che la deduzione appare nello sviluppo della scienza non soltanto come mezzo di verifica delle premesse supposte, ma anche come un mezzo di trasformazione di queste, cioè come un momento di quel processo induttivo che ci spinge ognora verso ipotesi più generali.


Ma non sempre la fusione dello scienziato e del filosofo è, nel Poincaré, tanto compiuta e felice, e (almeno per quanto sembra resultare da ciò elio vien detto a proposito delle Geometrie non euclidee) si direbbe che ciò avvenga quasi per un intimo contrasto nella coscienza dello scrittore, per il quale il geometra, trascinato dall’entusiasmo e dalla devozione quasi amorosa per la disciplina
Ma non sempre la fusione dello scienziato e del filosofo è, nel Poincaré, tanto compiuta e felice, e (almeno per quanto sembra resultare da ciò che vien detto a proposito delle Geometrie non euclidee) si direbbe che ciò avvenga quasi per un intimo contrasto nella coscienza dello scrittore, per il quale il geometra, trascinato dall’entusiasmo e dalla devozione quasi amorosa per la disciplina