Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/506: differenze tra le versioni

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sperarsi di salire per quella. Avendo essi dunque penetrato nel detto modo sino là su, occupata repente la chiesa, ne trucidarono le guardie, chiamando immantinenti i Samaritani, ch’erano in città, ad altissima voce. Ma quelli, avendo paura de’ soldati, non vollero unirsi a que’ malfattori; e non molto dopo il preside della provincia, e questi era Procopio di Edessa uomo di singolare prudenza, presi i colpevoli gli fece morire. Allora l’Imperadore non pensò a fortificare quel luogo. Ma Giustiniano Augusto, quantunque la più parte dei Samaritani avesse ridotti alla pietà e religione di Cristo, la vecchia muraglia della chiesa posta sul monte Garizim cinse con un altro muro esteriore, lasciando però com’era la prima forma di macerie, che accennai; ma nel resto facendovi un’opera affatto inespugnabile. Nella stessa città rifece cinque tempii de’ Cristiani dai Samaritani incendiati. Tanto fece ivi.
<section begin="s1" />sperarsi di salire per quella. Avendo essi dunque penetrato nel detto modo sino là su, occupata repente la chiesa, ne trucidarono le guardie, chiamando immantinenti i Samaritani, ch’erano in città, ad altissima voce. Ma quelli, avendo paura de’ soldati, non vollero unirsi a que’ malfattori; e non molto dopo il preside della provincia, e questi era Procopio di Edessa uomo di singolare prudenza, presi i colpevoli gli fece morire. Allora l’Imperadore non pensò a fortificare quel luogo. Ma Giustiniano Augusto, quantunque la più parte dei Samaritani avesse ridotti alla pietà e religione di Cristo, la vecchia muraglia della chiesa posta sul monte Garizim cinse con un altro muro esteriore, lasciando però com’era la prima forma di macerie, che accennai; ma nel resto facendovi un’opera affatto inespugnabile. Nella stessa città rifece cinque tempii de’ Cristiani dai Samaritani incendiati. Tanto fece ivi.<section end="s1" />




{{Centrato|}}{{x-larger|CAPO VIII.}}


<section begin="s2" />{{Centrato}}{{larger|CAPO VIII.}}
''Tempio edificato ai monaci sul monte Sina.
''Castello posto alle radici di quel monte.''</div>



Nella provincia che una volta si diceva Arabia, ed era chiamasi la terza Palestina, v’ha un lunghissimo deserto, sterile affatto, senz’acqua, e privo di tutti i comodi della vita. Presso il Mar Rosso pende il monte Sina, scosceso e pieno di precipizii. qui ho bisogno di descrivere que’luoghi, avendo io già ampiamente ed occruratamente parlato del Mar-Rosso, e del Golfo <noinclude>ara-</noinclude>

''Tempio edificato ai monaci sul monte Sina. ''Castello posto alle radici di quel monte.''</div>



Nella provincia che una volta si diceva Arabia, ed era chiamasi la terza Palestina, v’ha un lunghissimo deserto, sterile affatto, senz’acqua, e privo di tutti i comodi della vita. Presso il Mar Rosso pende il monte Sina, scosceso e pieno di precipizii. qui ho bisogno di descrivere que’luoghi, avendo io già ampiamente ed occruratamente parlato del Mar-Rosso, e del Golfo {{Pt|ara-|}}<section end="s2" />