Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/429: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1115}}-->({{sc|Alberti}}) Vedi i dizionari spagnuoli. Vedi p. {{ZbLink|2194}}.Da ''mansus'' di ''manere'' si ha ''mantare'': vedi p. {{ZbLink|1162}} (per ''mansare'') e ''mansitare''. Vedi p. {{ZbLink|2149}}, fine. Vedi p. {{ZbLink|1140}} e {{ZbLink|2021}}.
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1115}}-->({{sc|Alberti}}). Vedi i dizionari spagnuoli. Vedi p. {{ZbLink|2194}}. Da ''mansus'' di ''manere'' si ha ''mantare'': vedi p. {{ZbLink|1162}} (per ''mansare'') e ''mansitare''. Vedi p. {{ZbLink|2149}}, fine. Vedi p. {{ZbLink|1140}} e {{ZbLink|2021}}.


Anzi non solo i grammatici non distinguono, ch’io sappia il frequentativo dal continuativo, ma neppur conoscono, per quello ch’io sappia, questo genere di verbi, che è pur cosí numeroso e importante, e che io chiamo continuativo con voce nuova, perché nuova è l’osservazione.
Anzi non solo i grammatici non distinguono, ch’io sappia, il frequentativo dal continuativo, ma neppur conoscono, per quello ch’io sappia, questo genere di verbi, che è pur cosí numeroso e importante, e che io chiamo continuativo con voce nuova, perché nuova è l’osservazione.


Ben è tanto vero, quanto naturale e inevitabile, che le significazioni e proprietà primitive de’ verbi continuativi, frequentativi, originarii, furono molte volte confuse nell’uso, non solo della barbara latinità, o delle lingue figlie, ma degli stessi buoni ed ottimi scrittori, massime da’ non antichissimi. E si adoperò, per esempio, il continuativo nel significato del suo primo verbo; o perduto il primo verbo restò solo il continuativo e s’adoprò in vece di quello (come noi italiani, francesi ec. diciamo ''saltare'' ec. per quello che i buoni latini dicevano ''salire'', verbo oggi perduto in questa significazione, e trasferito ad un’altra ec. ec., e per lo latino ''saltare'', diciamo ''ballare, danzare'' ec.); o forse anche il continuativo talvolta prese la forza del {{SAL|429|3|Alex brollo}}<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1116}} frequentativo o qualche volta viceversa; o finalmente il verbo positivo si adoprò in vece del continuativo, disusato o no. Differenze menome e quasi metafisiche, difficilissime o impossibili a conservarsi nelle lingue anche cóltissime e studiatissime e gelosissime, anzi severissime, della proprietà, come la latina; e che, dileguandosi a poco a poco, danno luogo alla nascita de’ sinonimi, de’ quali vedi p. {{ZbLink|1477}}, segg. E il Forcellini nota molte volte che il tale e tale frequentativo è spesso ed anche sempre usato nel senso medio del suo positivo, né perciò veruno dubita o dell’esistenza di questo genere di verbi o che quei tali non sieno frequentativi propriamente e originariamente. I verbi formati{{SAL|429|3|Alex brollo}}<section end=2 />
Ben è tanto vero, quanto naturale e inevitabile, che le significazioni e proprietà primitive de’ verbi continuativi, frequentativi, originarii, furono molte volte confuse nell’uso, non solo della barbara latinità o delle lingue figlie, ma degli stessi buoni ed ottimi scrittori, massime da’ non antichissimi. E si adoperò, per esempio, il continuativo nel significato del suo primo verbo; o perduto il primo verbo restò solo il continuativo e s’adoprò invece di quello (come noi italiani, francesi ec. diciamo ''saltare'' ec. per quello che i buoni latini dicevano ''salire'', verbo oggi perduto in questa significazione e trasferito ad un’altra ec. ec., e per lo latino ''saltare'' diciamo ''ballare, danzare'' ec.); o forse anche il continuativo talvolta prese la forza del <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1116}} frequentativo o qualche volta viceversa; o finalmente il verbo positivo si adoprò invece del continuativo, disusato o no. Differenze menome e quasi metafisiche, difficilissime o impossibili a conservarsi nelle lingue anche cóltissime e studiatissime e gelosissime, anzi severissime, della proprietà, come la latina; e che, dileguandosi a poco a poco, danno luogo alla nascita de’ sinonimi, de’ quali vedi p. {{ZbLink|1477}}, segg. E il Forcellini nota molte volte che il tale e tale frequentativo è spesso ed anche sempre usato nel senso medesimo del suo positivo, né perciò veruno dubita o dell’esistenza di questo genere di verbi o che quei tali non sieno frequentativi propriamente e originariamente. I verbi formati<section end=2 />