Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo II.djvu/111: differenze tra le versioni

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SCRITTO NEL MDCCCII.}}
SCRITTO NEL MDCCCII.</div>






</noinclude><poem>Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
</noinclude><poem>{{X-larger|U}}n dì, s’io non andrò sempre fuggendo
Di gente in gente; mi vedrai seduto
Di gente in gente; mi vedrai seduto
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
Il fior de’ tuoi gentili anni caduto:
{{R|4}}Il fior de’ tuoi gentili anni caduto:


La madre or sol, suo dì tardo traendo,
La madre or sol, suo dì tardo traendo,
Parla di me col tuo cenere muto:
Parla di me col tuo cenere muto:
Ma io deluse a voi le palme tendo;
Ma io deluse a voi le palme tendo;
E se da lunge i miei tetti saluto,
{{R|8}}E se da lunge i miei tetti saluto,


Sento gli avversi Numi, e le secrete
Sento gli avversi Numi, e le secrete
Cure che al viver tuo furon tempesta;
Cure che al viver tuo furon tempesta;
E prego anch’io nel tuo porto quiete:
{{R|11}}E prego anch’io nel tuo porto quiete:


Questo di tanta speme oggi mi resta!
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l’ossa mie rendete
Straniere genti, l’ossa mie rendete
Allora al petto della madre mesta.</poem>{{SAL|111|3|Candalua}}
{{R|14}}Allora al petto della madre mesta.</poem>