Pagina:L'aes grave del Museo Kircheriano.djvu/73: differenze tra le versioni
fix link |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
pervenire più copiose le sue notizie. {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}} vuole Ardea fondata dall’argiva Danae, la quale sentenza vien confermata da {{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plinio}} e da {{AutoreCitato|Gaio Giulio Solino|Solino}}. In quattro diverse provincie italiche troveremo in seguito colonie ardeatine indicateci) dalle nostre monete: ma {{AutoreCitato|Tito Livio|Livio}} e {{AutoreCitato|Silio Italico}} ne assicurano, che perfino a Sagunto nell’ultima Esperia inviò Ardea suoi cittadini a stabilire domicilio. Virgilio inoltre racconta, che Danae ebbe qui a marito un Pilumno o Picumno; che da questi genitori nacque un secondo Picumno, e quinci un Danno, che diede il nome alla discendenza, non meno che alla gente su cui regnava: ''Daunius heros'' fu detto Turno ch’era figliuolo a Dauno, e ''gens Daunia'' furon detti i rutuli. Ma Pilumno, Picumno e Pico non sono che nomi varj d’un medesimo eroe, come Dauno e Fauno. Solenne altresì è il culto e famoso l’oracolo che ebbero quivi Pico e Fauno. Questi cenni storici andavano collocati in questo luogo, quantunque non possano qui prestarci che |
pervenire più copiose le sue notizie. {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}} vuole Ardea fondata dall’argiva Danae, la quale sentenza vien confermata da {{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plinio}} e da {{AutoreCitato|Gaio Giulio Solino|Solino}}. In quattro diverse provincie italiche troveremo in seguito colonie ardeatine indicateci) dalle nostre monete: ma {{AutoreCitato|Tito Livio|Livio}} e {{AutoreCitato|Silio Italico|Silio Italico}} ne assicurano, che perfino a Sagunto nell’ultima Esperia inviò Ardea suoi cittadini a stabilire domicilio. Virgilio inoltre racconta, che Danae ebbe qui a marito un Pilumno o Picumno; che da questi genitori nacque un secondo Picumno, e quinci un Danno, che diede il nome alla discendenza, non meno che alla gente su cui regnava: ''Daunius heros'' fu detto Turno ch’era figliuolo a Dauno, e ''gens Daunia'' furon detti i rutuli. Ma Pilumno, Picumno e Pico non sono che nomi varj d’un medesimo eroe, come Dauno e Fauno. Solenne altresì è il culto e famoso l’oracolo che ebbero quivi Pico e Fauno. Questi cenni storici andavano collocati in questo luogo, quantunque non possano qui prestarci che un piccolo ajuto. |
||
un piccolo ajuto. |
|||
La Venere frigia tiene il primo luogo tra le impronte della moneta dei rutuli. Enea approdò con la flotta alle loro terre, e quivi daprima sperimentò quanto gli sarebbe stata favorevole la fortuna. I rutuli poi non sembra che mai dividessero la propria causa da quella de’ latini: perciò una medesima forse fu la ragione, che condusse rutuli e latini ad inalzare a Venere questo monumento di gratitudine e di venerazione. |
La Venere frigia tiene il primo luogo tra le impronte della moneta dei rutuli. Enea approdò con la flotta alle loro terre, e quivi daprima sperimentò quanto gli sarebbe stata favorevole la fortuna. I rutuli poi non sembra che mai dividessero la propria causa da quella de’ latini: perciò una medesima forse fu la ragione, che condusse rutuli e latini ad inalzare a Venere questo monumento di gratitudine e di venerazione. |
||
I tre quadrupedi sono posti in una medesima azione, ed è quella del tripudio e d’una corsa molto affrettata. Questo accordo nel movimento di tre animali diversi non può a meno che non tenda ad un oggetto medesimo: ed è nostro debito il farne qualche ricerca. La moneta umbra ed adriatica verrà quantoprima a confermare il racconto degli antichi scrittori intorno alle colonie inviate da’ rutuli qua e colà per l’Italia e fuori. Egli è meritevolissimo d’essere conosciuto il costume ed il rito comune di quelle primitive spedizioni, da cui ebbero origine la maggior parte delle antiche popolazioni italiche. Prendean principio da un voto, che a Marte più spesso che ad altra divinità facevasi di tutto ciò che nato sarebbe nella prossima primavera, ''voto vere sacro''. I frutti della terra, i parti degli animali, i pargoli degli uomini venuti in luce, tutte queste cose offerivansi al dio. Giunti que’ fanciulli a età matura, si bendavano, e con tutto ciò che comprendevasi nel voto si mettean fuori de’ confini della terra natia: alla ventura si procacciassero altrove ricovero e stanza: ''ad incolendas sedes, quas fortuna dedisset'' ({{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionys. Halic.}} II. 16.). Gli animali domestici erano la più ricca dote, che i fuorusciti si recavano seco: e osservisi che dove {{AutoreCitato|Rufio Festo Avieno|Festo}} alla voce ''Irpini'' ne dice |
I tre quadrupedi sono posti in una medesima azione, ed è quella del tripudio e d’una corsa molto affrettata. Questo accordo nel movimento di tre animali diversi non può a meno che non tenda ad un oggetto medesimo: ed è nostro debito il farne qualche ricerca. La moneta umbra ed adriatica verrà quantoprima a confermare il racconto degli antichi scrittori intorno alle colonie inviate da’ rutuli qua e colà per l’Italia e fuori. Egli è meritevolissimo d’essere conosciuto il costume ed il rito comune di quelle primitive spedizioni, da cui ebbero origine la maggior parte delle antiche popolazioni italiche. Prendean principio da un voto, che a Marte più spesso che ad altra divinità facevasi di tutto ciò che nato sarebbe nella prossima primavera, ''voto vere sacro''. I frutti della terra, i parti degli animali, i pargoli degli uomini venuti in luce, tutte queste cose offerivansi al dio. Giunti que’ fanciulli a età matura, si bendavano, e con tutto ciò che comprendevasi nel voto si mettean fuori de’ confini della terra natia: alla ventura si procacciassero altrove ricovero e stanza: ''ad incolendas sedes, quas fortuna dedisset'' ({{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionys. Halic.}} II. 16.). Gli animali domestici erano la più ricca dote, che i fuorusciti si recavano seco: e osservisi che dove {{AutoreCitato|Rufio Festo Avieno|Festo}} alla voce ''Irpini'' ne dice |
||
che l<nowiki>’</nowiki>''irpo'' facevasi condottiere a que’ raminghi, ''irpum ducem sequuti agrum occupavere''; {{AutoreCitato|Strabone}} aggiunge, parlando de’ Sabini, che anche il toro prendevasi a guida; e che quel luogo, ove quest’animale gittavasi a giacere, quello appunto tenevasi per il destinato dalla sorte e dall’iddio allo stabilimento della colonia, quando i coloni riusciti fossero a discacciarne i precedenti |
che l<nowiki>’</nowiki>''irpo'' facevasi condottiere a que’ raminghi, ''irpum ducem sequuti agrum occupavere''; {{AutoreCitato|Strabone}} aggiunge, parlando de’ Sabini, che anche il toro prendevasi a guida; e che quel luogo, ove quest’animale gittavasi a giacere, quello appunto tenevasi per il destinato dalla sorte e dall’iddio allo stabilimento della colonia, quando i coloni riusciti fossero a discacciarne i precedenti {{SAL|73|3|Carlomorino}} |