Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/21: differenze tra le versioni

mNessun oggetto della modifica
CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: template SAL
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 13: Riga 13:
Però niente è in questi che per ingenuità e spontaneità di forma è di sentimento uguagli il canto di {{AutoreCitato|Rinaldo d'Aquino|Rinaldo di Aquino}} o di {{AutoreCitato|Odo delle Colonne}}. Sono due esempli notevoli di schietta e naturale poesia popolare.
Però niente è in questi che per ingenuità e spontaneità di forma è di sentimento uguagli il canto di {{AutoreCitato|Rinaldo d'Aquino|Rinaldo di Aquino}} o di {{AutoreCitato|Odo delle Colonne}}. Sono due esempli notevoli di schietta e naturale poesia popolare.


Ma la coltura siciliana avea un peccato originale. Venuta dal di fuori, quella vita cavalleresca, mescolata di colori e rimembranze orientali, non avea riscontro nella vita nazionale. La gaja scienza, il codice d’amore, i romanzi della Tavola Rotonda, i Reali di Francia, le novelle arabe, Tristano, Isotta, Carlomagno e Saladino, il Soldano, tutto questo era penetrato in Italia, e se colpiva l’immaginazione, rimaneva estraneo all’anima e alla vita reale. Nelle corti ce ne fu l’imitazione. Avemmo anche noi i Trovatori, i giullari e i novellatori. Vennero in voga traduzioni, imitazioni, contraffazioni di poemi, romanzi, rime cavalleresche. L’intelligenzia, poema in nona rima ultimamente scoperto, è una imitazione di simil genere. L’amore divenne un’arte, col suo codice di leggi e costumi. Non ci fu più questa o quella donna, ma la donna<span class="SAL">21,3,Alebot</span>
Ma la coltura siciliana avea un peccato originale. Venuta dal di fuori, quella vita cavalleresca, mescolata di colori e rimembranze orientali, non avea riscontro nella vita nazionale. La gaja scienza, il codice d’amore, i romanzi della Tavola Rotonda, i Reali di Francia, le novelle arabe, Tristano, Isotta, Carlomagno e Saladino, il Soldano, tutto questo era penetrato in Italia, e se colpiva l’immaginazione, rimaneva estraneo all’anima e alla vita reale. Nelle corti ce ne fu l’imitazione. Avemmo anche noi i Trovatori, i giullari e i novellatori. Vennero in voga traduzioni, imitazioni, contraffazioni di poemi, romanzi, rime cavalleresche. L’intelligenzia, poema in nona rima ultimamente scoperto, è una imitazione di simil genere. L’amore divenne un’arte, col suo codice di leggi e costumi. Non ci fu più questa o quella donna, ma la donna{{SAL|21|3|Alebot}}