Pagina:Gli sposi promessi I.djvu/22: differenze tra le versioni

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a meno non sij persona del tutto ignara della Filosofia: che quanto agl’huomini dotti, ben vedranno<ref>che</ref> nulla manca alla sostanza di detto racconto; perché essendo fuori d’ogni dubitatione che i nomi altro non sono se non purissimi accidenti...».<ref>Trascritto fino a questo punto da un autografo dilavato il proemio d'una curiosa storia del secolo decimosettimo.</ref>
a meno non sij persona del tutto ignara della Filosofia: che quanto agl’huomini dotti, ben vedranno<ref>che</ref> nulla manca alla sostanza di detto racconto; perché essendo fuori d’ogni dubitatione che i nomi altro non sono se non purissimi accidenti...».<ref>Trascritto fino a questo punto da un autografo dilavato il proemio d'una curiosa storia del secolo decimosettimo.</ref>


Tale è il proemio d’una curiosa storia, che avevamo animosamente impresa<ref>''Corretto l'o finale in'' a.</ref> a trascrivere da un dilavato autografo del secolo decimo settimo,<ref>Ma giunti a questo punto, [con l'inten] ad intento di pubblicarla.</ref> ad intento di pubblicarla.<ref>Ma giunti a questo punto</ref> Ma copiate le poche righe che abbiam qui poste<ref>date</ref> per saggio, il fastidio che provammo d’una prosa cosí fatta ci<ref>[fece pensare] avvertí di</ref> fece avvertire a quello che ne proverebbero i lettori, e<ref>troncare</ref>intralasciare una fatica<ref>probabilmente inutile</ref> che sarebbe probabilmente gittata. È ben vero che il nostro anonimo dopo<ref>avere</ref>essersi sul principio sbizzarrito in concettini e in figure, piglia poi nel racconto un<ref>una</ref> andamento piú posato e piú piano,<ref> e non ricade in quei suoi ghiribizzi che a quando a quando nei passi</ref> e solo di<ref>quando in qu</ref> tratto in tratto spicca<ref>[qualcun] qualcheduno di quei saltarelli d'ingegno</ref> qualche salterello<ref>nei passi</ref> d’ingegno,<ref>quando</ref> dove il soggetto lo richiede a parer suo.<ref>o anche per non lasciar dimenticare</ref> Ma<ref>''Mutata l’''m ''minusc.''</ref> quando egli cessa d’esser gonfio<ref>è co</ref> diviene<ref>[cosí sguaiato che|cosí ped|pedestra e sguaiato:] cosí pedestre, cosí sguaiato</ref> cosí pedestre! cosi sguaiato! Anzi,<ref>''Mutata l’''a ''minusc. Poi'' ha l'</ref> come il lettore ha potuto accorgersene, ha l’arte di riunire queste qualità opposte in apparenza, e d’esser rozzo insieme e affettato nella stessa pagina, nello stesso periodo, nello stesso vocabolo: arte del resto comune a quasi tutti gli scrittori del suo tempo, nel paese dove egli scrisse.<ref name=p22>ognuno</ref>
Tale è il proemio d’una curiosa storia, che avevamo animosamente impresa<ref>''Corretto l'o finale in'' a.</ref> a trascrivere da un dilavato autografo del secolo decimo settimo,<ref>Ma giunti a questo punto, [con l'inten] ad intento di pubblicarla.</ref> ad intento di pubblicarla.<ref>Ma giunti a questo punto</ref> Ma copiate le poche righe che abbiam qui poste<ref>date</ref> per saggio, il fastidio che provammo d’una prosa cosí fatta ci<ref>[fece pensare] avvertí di</ref> fece avvertire a quello che ne proverebbero i lettori, e<ref>troncare</ref>intralasciare una fatica<ref>probabilmente inutile</ref> che sarebbe probabilmente gittata. È ben vero che il nostro anonimo dopo<ref>avere</ref>essersi sul principio sbizzarrito in concettini e in figure, piglia poi nel racconto un<ref>una</ref> andamento piú posato e piú piano,<ref> e non ricade in quei suoi ghiribizzi che a quando a quando nei passi</ref> e solo di<ref>quando in qu</ref> tratto in tratto spicca<ref>[qualcun] qualcheduno di quei saltarelli d'ingegno</ref> qualche salterello<ref>nei passi</ref> d’ingegno,<ref>quando</ref> dove il soggetto lo richiede a parer suo.<ref>o anche per non lasciar dimenticare</ref> Ma<ref>''Mutata l’''m ''minusc.''</ref> quando egli cessa d’esser gonfio<ref>è co</ref> diviene<ref>[cosí sguaiato che|cosí ped|pedestra e sguaiato:] cosí pedestre, cosí sguaiato</ref> cosí pedestre! cosí sguaiato! Anzi,<ref>''Mutata l’''a ''minusc. Poi'' ha l'</ref> come il lettore ha potuto accorgersene, ha l’arte di riunire queste qualità opposte in apparenza, e d’esser rozzo insieme e affettato nella stessa pagina, nello stesso periodo, nello stesso vocabolo: arte del resto comune a quasi tutti gli scrittori del suo tempo, nel paese dove egli scrisse.<ref name=p22>ognuno</ref>