Pagina:Omero - L'Odissea (Romagnoli) I.djvu/18: differenze tra le versioni
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Non sarebbe inverisimile. Se non che, se traduciamo il ''mèlaina'' in semitico, abbiamo la forma aggettivale ''skher’a'' che è tutta una cosa con Scheria. Sarà opera del caso? Non mi sembra troppo verisimile. E ci parrà invece di leggere, oramai abbastanza chiara, una pagina dell’antica toponomastica. I Fenici chiamarono ''Kerkura secher’a'' tanto la prima isola quanto la seconda. In processo di tempo, dell’isola |
Non sarebbe inverisimile. Se non che, se traduciamo il ''mèlaina'' in semitico, abbiamo la forma aggettivale ''skher’a'' che è tutta una cosa con Scheria. Sarà opera del caso? Non mi sembra troppo verisimile. E ci parrà invece di leggere, oramai abbastanza chiara, una pagina dell’antica toponomastica. I Fenici chiamarono ''Kerkura secher’a'' tanto la prima isola quanto la seconda. In processo di tempo, dell’isola |
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<ref follow="p15">d’un naufrago, il meccanico inglese Whiteway, che passò altrettanto tempo aggrappato ad un’antenna; ed infine fu raccolto e salvato. Anche qui l’aderenza alla realtà riesce provata. Omero racconta storie e non favole.</ref> |