Sovra un trono di fuoco il Dio d'Amore
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Maria Redi
XXI
Sovra un trono di fuoco il Dio d’Amore
Stava sedendo, e vi tenea sua Corte,
E spalancate al Tribunal le Porte,
Spirava orgoglio in maestoso orrore:
5Ordigni di barbarico rigore
Da quei muri prendean, lacci e ritorte,
E mille inciampi di contraria sorte,
E mille inganni di quel reo Signore.
Curioso desìo colà mi spinse
10Sol per vedere, e senz’altro pensiero;
Ma un fiero laccio il folle piè m’avvinse.
E n’ebbi un duolo sì diverso e fiero,
Che dentro al cuore ogni potenza estinse,
Sì di me prese il crudo Amor l’impero.