Sotto il freddo seren, su l'erba assiso
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | La bella di Narciso | Non languir, verginella | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Le pitture e le sculture/Le istorie mitologiche e sacre
iv
endimione che risguarda la luna
di Carlo Viniziano.
Sotto il freddo seren, su l’erba assiso
presso il fidato can, lungo l’armento,
stavasi Endimion col guardo intento,
il suo notturno Sol mirando fiso;
e, con selvaggio e rustico sorriso,
l’ombra additando del macchiato argento,
notava sol fra cento raggi e cento
le stampe de’ suoi baci entro il bel viso;
e la scorgea per mezzo il folto orrore
rotar il carro lampeggiante e vago,
rossa di scorno e pallida d’amore:
quando Carlo il ritrasse, e, del suo vago
correndo Cinzia al dilettoso errore,
rifiutò ’l vero ed abbracciò l’imago.