Sonetto di anonimo e risposta di Bonagiunta I

Bonagiunta Orbicciani/Anonimo

Guido Zaccagnini/Amos Parducci XIII secolo Indice:Rimatori siculo-toscani del Dugento.djvu Duecento Sonetto di anonimo e risposta di Bonagiunta I Intestazione 18 luglio 2020 25% Da definire

Questo testo fa parte della raccolta Rimatori siculo-toscani del Dugento
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XIII

I

Di un anonimo a Bonagiunta
Come farsi riamare dalla sua donna.

Eo SO ben ch’om non poria trovar sagio
si come voi, maestro Bonagiunta.
Però del meo saver levate sagio
e là ove bisognasse fate giunta.
Per mal parlar perdéla tal ch’io sagio:
par di belleze no la vede om giunta.
D’amor mi meritava. Or dite s’agio
vita tenebrosa ’n està giunta.
Consiglio chero al vostro gran savere,
che mi dichiate, se si può savere,
com’eo mi degia partir d’esto amare.
Per questo aportator mi fate dire,
per cortesia, com’io le mandi a dire
ta’ motti ch’ella torni a me amare.

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2

Risposta di Bonagiunta
Il vero amore cresce per il servire e per il tacere, e non per il parlare.

Però che séte paragon di sagio
e d’ogni caonoscenza fina giunta,
a voi mi racomando, non per sagio
né per maestro, ma per Bonagiunta.
E prego Dio che ’l mio frutto agia sagio,
che v’intalenti ne la prima giunta:
lo vostro detto nobile non sagio,
ch’eo non vidi unque cosa si ben giunta.
E non mi si conven tanto savere
ch’io consigli lo vostro gran savere
di cose, che cotanto sono amare.
Ma dicovi ch’i’ agio audito dire
ca fino amante non vince per dire,
ma serve e tace, e quindi cresce amare.