Sonetti romaneschi (1998)/Li Spedali de Roma

Li Spedali de Roma

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L'ommini Er verde

 
     Cqua avemo sei Spedali, e ttutti granni 1
che cce sei medicato e stai bbenone.
Si ttrovi cuarchiduno2 che tte scanni,
ciai3 lo Spedàr de la Conzolazzione: 4
              5
     ciai San Giachemo,5 senza che tt’affanni,
si gguadaggnassi mai cuarche bbubbone:
c’è Ssan Spirito6 poi e Ssan Giuvanni 7
che ccura ammalatie d’oggni fazzione.
              
     Hai la tiggna? te pía8 San Galigano, 9
10dove tajjeno10 auffa11 li capelli
mejjo de Rondinella12 er babbilano. 13
              
     Finarmente sce sò li Bbonfratelli: 14
ma cqui nun pò appizzacce15 oggni cristiano.
Cuesto nun è Spedàr da poverelli.16


Roma, 12 febbraio 1833


Note

  1. Grandi.
  2. Qualcuno.
  3. Ci hai.
  4. Santa Maria della Consolazione, destinato principalmente alle ferite.
  5. S. Giacomo-degl’incurabili, dove si curano i sifilitici.
  6. Santo Spirito in Sassia, assistito da un ordine di canonici-cavalieri.
  7. S. Giovanni ad Sancta Sanctorum: diviso in due, per gli uomini e per le donne.
  8. Piglia.
  9. S. Gallicano.
  10. Tagliano.
  11. Gratis. Vedi il Sonetto…
  12. Noto parrucchiere.
  13. Impotente, etc.
  14. Benfratelli, o Fate-bene-fratelli, servito da un ordine di religiosi laici, fondato da S. Giovanni Calibita. È sull’isola tiberina.
  15. Introdurvisi.
  16. Si paga due paoli al giorno per esservi ammesso. Vi hanno però varii letti gratis di juspatronato d’alcune famiglie.