Sonetti romaneschi (1998)/La carrozza d'un Cardinale

La carrozza d'un Cardinale

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Che or'è? La rinunzia de su' Eminenza

 
     Ggià,1 a Ccacciabbove,2 proprio indove strozza 3
la strada sur Mascello, ecco de bbotto
sce s’infroscia4 abbrivata5 una carrozza
co un gentilomo in abbit’e ppancotto. 6
              5
     Llí er cucchieraccio fijjo de ’na zozza 7
senza dí a vvoi davanti,8 e dde gran trotto,
sapenno9 ggià cch’er poverello abbozza, 10
t’acchiappa un vecchio e tte lo mette sotto.
              
     Le ròte je passonno s’una zampa,
10ché ffu pportato a ccasa mezzo morto,
e ddisce ch’è un miracolo si11 ccampa.
              
     De tutto è stato fatto er zu’ rapporto:
ma cche tte credi? er cucchiere la scampa,
ché, sse sa, cchi vva a ppiede ha ssempre torto.


Roma, 9 febbraio 1833


Note

  1. Sicuramente: certo.
  2. Contradetta di Roma, presso alla piazza-Colonna.
  3. Si ristringe.
  4. Infrociarsi: cacciarsi dentro. Le froce sono le narici.
  5. Briva: lo slancio che si prende nel corso.
  6. Abito da città, d’uficio.
  7. Sozza.
  8. Grido de cocchieri.
  9. Sapendo.
  10. Abbozzare, tacere con rassegnazione: propriamente il francese endurer.
  11. Se.