Sonetti romaneschi (1998)/L'istesso

L'istesso

../L'Angeli ribbelli ../Gnente de novo IncludiIntestazione 3 maggio 2010 75% Sonetti

L'Angeli ribbelli Gnente de novo

 
     Letto l’editto, oggn’angelo ribbelle
vorze1 caccià lo stocco, e ffasse2 avanti;
ma Ssan Micchele bbuttò vvia li guanti,
e ccominciò a sparà lle zzaganelle.
              5
     L’angeli allora, coll’ale de pelle,
corna, uggne,3 e ccode, tra bbiastime e ppianti,
tommolorno4 in ner mare tutti-cuanti,
che li schizzi arrivaveno a le stelle.
              
     Cento secoli sani sce metterno 5
10in cuer gran capitommolo e bbottaccio
dar paradiso in giú ssino a l’inferno.
              
     Cacciati li demoni, stese un braccio
longo tremila mijja er Padr’Eterno,
e sserrò er paradiso a ccatenaccio.


Roma, 16 febbraio 1833


Note

  1. Volle.
  2. Farsi.
  3. Unghie.
  4. Tombolarono.
  5. Misero: impiegarono.