Solo co' miei pensieri all'aria bruna
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Catena
VII
Solo co’ miei pensieri all’aria bruna
Passeggiando una sera al Tebro in riva,
Donna vidi appressarsi a me giuliva,
Dicendo: non temer, son la Fortuna.
Per man mi prese, e poi guidommi in una
Città, che per Entello allor fioriva;
Quando altra donna dispettosa, e schiva
S’armò contro di noi d’ira importuna.
Era l’invidia, e con maligno cuore
Discacciò la Fortuna, ond’io restato
Son come uom cieco in faccia allo splendore.
Or la richiamo, ed al primiero stato
Tornami, dico; non è già tuo onore
Prendermi, e poi lasciarmi abbandonato.