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Volume I
Parte prima
"Free" come libero

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"Free" come libero

Il termine "free software" [il termine 'free' in inglese significa sia gratuito che libero] a volte è mal interpretato: non ha niente a che vedere col prezzo del software; si tratta di libertà. Ecco, dunque, la definizione di software libero. Un programma è software libero per un dato utente se:

  • l’utente ha la libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo;
  • l’utente ha la libertà di modificare il programma secondo i propri bisogni (perché questa libertà abbia qualche effetto in pratica, è necessario avere accesso al codice sorgente del programma, poiché apportare modifiche a un programma senza disporre del codice sorgente è estremamente difficile);
  • l’utente ha la libertà di distribuire copie del programma, gratuitamente o dietro compenso;
  • l’utente ha la libertà di distribuire versioni modificate del programma, così che la comunità possa fruire dei miglioramenti apportati.

Poiché "free" si riferisce alla libertà e non al prezzo, vendere copie di un programma non contraddice il concetto di software libero. In effetti, la libertà di vendere copie di programmi è essenziale: raccolte di software libero vendute su CD-ROM sono importanti per la comunità, e la loro vendita è un modo di raccogliere fondi importante per lo sviluppo del software libero. Di conseguenza, un programma che non può essere liberamente incluso in tali raccolte non è software libero.

A causa dell’ambiguità del termine "free" [vale solo per l’inglese], si è cercata a lungo un’alternativa, ma nessuno ne ha trovata una valida. La lingua inglese ha più termini e sfumature di ogni altra, ma non ha una parola semplice e non ambigua che significhi libero; "unfettered" è la parola più vicina come significato [termine di tono aulico o arcaico che significa libero da ceppi, vincoli o inibizioni]. Alternative come "liberated", "freedom" e "open" hanno altri significati o non sono adatte per altri motivi [rispettivamente liberato, libertà, aperto].