Signor, che scorgi il nostro mal presente
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Catena
V1
Signor, che scorgi il nostro mal presente
Fa, che men gonfio entro l’angusta sponda,
Sen vada il Ronco, ma fugata l’onda
Cerchi, per nostro scampo, altro torrente.
Ecco Ravenna a’ piedi tuoi languente.
Quella, che fu di tanti Eroi feconda:
Nel periglio vicin, che la circonda,
Apri del tuo saver l’alta sorgente.
Così per arricchirci e i campi, e il cuore,
Se farai declinar quest’onde e quelle,
Sarai tu sol del secol nostro onore.
E se potrai sovra le rie procelle,
Che mancherà, Signor, al tuo valore?
L’Impero sol sovra l’ardenti stelle.
Note
- ↑ La città di Ravenna all’Eminent. Sig. Card. Cornelio Bentivoglio d’Aragona ivi legato, per la diversione del Ronco.