Si aite Dio Amor, com'ei me serve

Marino Ceccoli

Aldo Francesco Massera XIV secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Si aite Dio Amor, com'ei me serve Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Io so' de quei, che van pur per le scorze Le quattro donne, che 'l Moral destingue
Questo testo fa parte della raccolta XXI. Ser Marino Ceccoli
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X

Inveisce contro Amore.

Si aite Dio Amor, com’ei me serve,
se non de cosa, che non monta un aglio:
e dá bene a veder ch’io poco i caglio,
4quand’ei m’enfrasca con cotai mái verve.
Per lui perdut’ho io le vene e i nerve,
per lui messo me so’ ad onne retaglio,
per lui soffert’ho io briga e travaglio,
8per lui perduto n’ho Apollo e Minerve.
Ma io farò una fica, e dirò: — Castra!
Famme ’l peggio, che puoi; tènia tra gli occhie
11tu se’colui, che ogne vizio ammastra;
tu se’colui, che cieco altrui adocchie;
tu se’ colui, che tutta gente scastra;
14tu se’ colui, prò quo perduntur astra. —