Se quando io son piú presso al vago volto
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[Il pallore del volto che ama.]
Se quando io son piú presso al vago volto
il freddo sangue si ristrigne al core,
e se mi assale un súbito pallore
io so quel ch’è, ch’ogni virtú m’ha tolto.
Quel viso, in cui è ogni ben raccolto
pe’ raggi del micante suo splendore,
sparge e diffonde del suo bel valore
nel cor che ad amar quello in tutto è vòlto.
E tanto dentro al tristo cor soggiorna,
che l’immagine finta al tutto strugge
con la presenzia sua la forma vera.
Allor quella virtú che da lei era,
qual maraviglia è se da me si fugge,
che a lei, sí come a suo principio, torna?