Come ti lascio, o come meco sei
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
lxii
[Vicino tormento, lontano desio.]
Come ti lascio, o come meco sei,
o viso, onde ogni nostra sorte move?
Come qui moro, o come vivo altrove?
Amor, dimmelo tu, ch’io nol saprei.
Chi mi sforza al partir, s’io nol vorrei?
S’io fuggo un sol, come lo fuggo o dove?
Lasso! qual ombra fa che non mi truove,
se non è notte mai agli occhi miei?
Questo è ben ver, che, se la forma vera
veggio, mi par bellissima e superba,
leggiadra oltra misura e disdegnosa;
s’io son lontan, novella primavera
riveste i prati di fioretti e d’erba:
cosí bella la veggio e sí pietosa.